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Caminandes

Pubblicato il 4 marzo 2013 da Davide Stanzione
VOTO:


Caminandes

“No hay caminos, hay que caminar” asserisce un bel proverbio spagnolo, che tradotto in italiano suonerebbe più o meno come un: “Non ci sono strade o percorsi prefissati con una meta stabilita, ma occorre comunque intraprendere il cammino”. Una morale spicciola che se svuotata delle sue implicazioni più seriose può benissimo essere applicata a Caminandes, delizioso e folgorante corto di un minuto e mezzo, una pillola d’animazione da buonumore istantaneo, buffa e ammiccante quanto basta per regalare un sorriso.
Protagonista è un guanaco, cugino stretto del lama assai diffuso in una discreta manciata di paesi sudamericani, che tenta in modo esilarante e maldestro di attraversare una strada della Patagonia del Sud: uno scenario suggestivo e tipico al massimo grado, tra montagne rocciose e innevate sullo sfondo e il colorito marrone scuro di una terra selvaggia e brulla tutt’intorno. Gli scenari da southern profondo che data la durata ridottissima del cartoon sono appena abbozzati, ma trattasi di pennellate visive comunque sufficientemente evocative per contestualizzare la storiellina che fa da sketch e da unico storyline del brevissimo film e attribuirle delle precise e tutt’altro che indifferenti coordinate spaziali.
L’aspetto della raffigurazione ambientale è in fondo più importante di quanto si possa pensare ad una prima, immediata lettura: lo short movie infatti, anche se nella sua immediata ed estemporanea vena leggera e scanzonata, sembra suggerire in filigrana il contrasto quotidiano che le specie animali di quelle aree del sud più sud del mondo vivono nel rapporto/scontro con una presenza umana talvolta invasiva quando non fastidiosa e deleteria, in forme ben più drammatiche e dannose. Il regista Pablo Vazquez risiede d’altronde in Patagonia (è più precisamente argentino, ma preferisce chiamare ancora quell’area col nome Patagonia, quasi a preservarne il perduto e mitico incanto), conosce molto da vicino le specie e gli ambienti cui ha qui donato una veste grafica computerizzata e sa bene che tali animali, pur vivendo molto spesso felicemente e in armonia con la natura che sorge rigogliosa e spontanea, tutt’altro che di rado hanno modo di cozzare violentemente con elementi e strutture umane che sorgono in modo esponenziale in quei luoghi, cieche e irrispettose nei riguardi dei loro spazi vitali e di esigenze altrettanto basiche e fondamentali. Koro e Pilchin (questi i nomi dei due protagonisti) si cimentano dunque in mini buddy movie in cui un lama e un armadillo si alleano e fanno fronte comune per riuscire nell’atto banale ma non così scontato di attraversare una strada, in un corto che si concede perfino un finale ellittico e una chiusura che strappa un’ultima fugace risata, com’è naturale che prodotti di questo tipo provino a fare. Dimostrando allo spettatore che in fondo si può incuriosire, donare un sorriso volatile e insperato e al contempo far riflettere davvero con molto poco, perfino con uno striminzito corto ispirato ai cartoon del grande Chuck Jones e girato in non più di due settimane da un appassionato team di professionisti del settore, senza ambizioni smisurate ma in compenso con piglio gustoso e due azzeccati personaggi rubati al mondo animale che, a detta del regista, potrebbero essere affiancati da delle new-entry nei suoi prossimi lavori, auspicabilmente sullo stesso tenore per atmosfere, tonalità di racconto, humour e setting.

Tweeting: Un lama che tenta di attraversa una strada iper-trafficata della Patagonia e un armadillo usato come “supporto”: una buffa e goffa raffigurazione del rapporto uomo-natura.

Where to: su Youtube al link http://www.youtube.com/watch?v=JOhi...


Regia e sceneggiatura: Pablo Vazquez, Beorn Leonard, Francesco Siddi ; origine: Argentina, 2013; durata:1’ 30’’


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