Cannes 2015 - Fatima - Quinzaine des Réalisateurs
Fatima è una donna musulmana trapiantata in Francia. Usa il velo, la veste lunga come una palandrana, non usa maquillage né ornamenti. Ha due figlie nate a Parigi, che capiscono l’arabo ma tendono a non parlarlo. Il marito le ha lasciate, non sappiamo quando. Fa alle ragazze regali superflui ma non contribuisce più di tanto al loro mantenimento. Fatima fa la domestica presso case private al pomeriggio, la mattina lavora per un’impresa di pulizia. Ha difficoltà a gestire i colpi di testa della figlia adolescente che rifiuta le sue origini, si vergogna dell’umiltà del lavoro della madre, disprezza la mediocrità della vita che le viene offerta a prezzo di sacrifici continui. Si confida con il padre, perso in una nuova famiglia evidentemente più integrata. La figlia più grande studia come una forsennata per entrare alla facoltà di medicina, va a vivere con una sua amica con il contributo materno, pronta a lavorare anche ventiquattr’ore al giorno per facilitarle il salto di qualità di vita che vorrebbe. Poi, un giorno, Fatima cade dalle scale e tutto si ferma. Non può più lavorare, per alcuni mesi deve stare a riposo, privilegio che non si era mai concessa durante tutti gli anni della sua esistenza. Fatima inizia scrivere. Scrive nella lingua del cuore, quell’arabo rifiutato dalla prole ingrata, scrive con i caratteri arabi, da destra sinistra, a macchinetta, senza smettere. Ha aperto una diga ed ora, finalmente, per la prima volta, escono fuori i suoi sentimenti, il suo senso di inadeguatezza, i suoi drammi di madre che non capisce. Legge i suoi quaderni alla dottoressa che deve stabilire se è guarita, sei il male che le rimane al braccio sia reale o diventato ormai l’appoggio per una realtà diversa che Fatima non aveva mai saputo di desiderare. Un film semplice e diretto, senza una sbavatura, senza retorica, senza messaggio, non a tesi. Stupefacente. Emozionante. Bello.
(Fatima); Regia: Philippe Faucon; sceneggiatura: Philippe Faucon; fotografia: Laurent Fenart; montaggio: Sophie Mandonnet; interpreti: Zita Hanrot, Mehdi Senoussi, Franck Andrieux; produzione: Istiqlal Films, Arte France Cinéma, Possibles Média, Rhône-Alpes Cinéma; origine: Francia, 2015; durata: 79’