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Mon Roi - Il mio re

Pubblicato il 2 dicembre 2015 da Giovanna Branca
VOTO:


Mon Roi - Il mio re

Le coppie si formano, di tanto in tanto si sposano e fanno figli, sfortunatamente spesso divorziano, non prima di essersi reciprocamente rese la vita infernale.
Su questo abusato argomento c’è solo un certo numero di luoghi comuni che si è disposti ad accettare prima di innervosirsi irreversibilmente, e Mon Roi di Maiwenn - in concorso a Cannes - ne eccede di gran lunga la quantità consentita. Luoghi comuni sulla donna isterica ed innamorata pazza, sull’uomo che non riesce ad impegnarsi, sulle scenate che ne scaturiscono, sull’amore per i figli e sul processo di guarigione di un cuore infranto. In Mon Roi si ricostruisce il ciclo completo: dal primo appuntamento al post-divorzio. Tony (Emmanuelle Bercot) e Georgio (Vincent Cassel) si conoscono ad una serata in discoteca, e tra loro è subito amore folle. Lui la ricopre di attenzioni, la fa ridere, è galante, vuole subito un figlio da lei. Parallelamente, il film ci mostra Tony molti anni dopo, in un centro di fisioterapia in cui si deve riprendere da un brutto incidente sugli sci, in un pedante parallelo con il processo di recupero dal fallimento della sua storia d’amore. Non passa molto infatti prima che Georgio dia i classici segnali di paura e distacco: tradendola, lasciandola sola e facendo tutte le cose che ci si aspetta da un bamboccione monodimensionale in queste situazioni. E Tony non è da meno: lo giustifica, si strugge d’amore e gelosia, gli riversa contro il suo odio, si imbottisce di psicofarmaci ed infine ci regala la scena madre dell’eccesso di follia da ubriaca davanti agli amici di lui, ma anche il classico urlo disperato sotto la pioggia, un altro topos duro a morire per chi ha poco da raccontare.
In oltre due ore di questa pretenziosa epica dell’amore sadomasochista e del male di vivere borghese non c’è una volta che un personaggio abbia un guizzo di profondità o che susciti simpatia, nè che uno spiraglio sulla loro storia vada in profondità ed oltre i cliché. Resta solo da chiedersi il perché di questo film e della sua collocazione in concorso, dato che neanche una qualsiasi trovata visiva lo riscatta dalla noia profonda.


CAST & CREDITS

(Mon Roi) Regia: Maiwenn ; sceneggiatura: Etienne Comar, Maiwenn ; fotografia: Claire Mathon; musica: Stephen Warbeck;interpreti: Emmanuelle Bercot, Vincent Cassel, Louis Garrel; produzione: France 2 Cinema, Les Productions du Trèsor, StudioCanal; origine: Francia ; durata: 130’.


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