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CHE BELLA GIORNATA

Pubblicato il 7 maggio 2011 da Edoardo Zaccagnini


CHE BELLA GIORNATA

Rieccolo, Checco Zalone, nella vita Luca Medici, col suo modo di fare ingenuo e maldestro. Ciondolante e sempre incline alla gaffe. Uomo di un Sud popolare che scalda lo spettatore per naturalità e spontaneità. Genio del nuovo cinema comico nostrano, del muoversi e del ri-giocare con l’italiano. Somigliante soprattutto a se stesso, anche se in tanti vagano alla disperata ricerca di un paragone possibile.

Misto di timidezza e "cattivi" pensieri, o quantomeno "scorretti". Di rotonda ignoranza e innocua furbizia, di tenera inettitudine e invidiabile energia. Sempre rinnovabile.

Caso clinico da volergli bene, soggettone birichino, mammone in cerca di tette grosse, in fondo del primo amore che capiti, eterno inciampatore mai depresso.

Brutto e buffo, di disarmante semplicità. Mitico giocoliere con parole e musica. “Se mi aggiungerai” si intitola un pezzo cantato nell’ultimo suo film, e fa così: “Se inventavo io Facebook una regola avrei messa, niente foto sul profilo se sei cessa”.

Ritorna al cinema, Checco Zalone, e lo dominerà per un bel pò, in ottocento copie sparse in ogni angolo di questo paese. Checco, al centro di tutto, in grande forma, ma non solo. A fianco a lui, oltre al sempre formidabile Rocco Papaleo, che spara battute niente male sulle missioni di pace (o di guerra), ancora il Sud che incontra il Nord, come in Cado dalle nubi, e come in quel recente film che tanto successo ha avuto proprio cavalcando il "conflitto" meridione-settentrione: Benvenuti al Sud.

Ci sono una Milano e una Brianza insolite, nel nuovo film di Zalone, che un pò ricordano le scelte dell’ultimo Salvatores, Happy family, con dei colori pastello, insospettabili luoghi ameni e tanta luminosità. Altra idea di un film scritto e diretto da Gennaro Nunziante, che punta ad una solidità e a una robustezza maggiori rispetto al precendente Cado dalle nubi, che forse faceva ridere di più, ma che aveva una struttura narrativa più esile, e che non rischiava di infilare nel copione un tema delicato come quello del terrorismo internazionale, dell’integrazione religiosa e del mondo islamico. E mettere le bombe dentro un film di Checco Zalone era un rischio enorme, superato con intelligenza.

E poi c’è il Sud, quello incredibile ma vero, caricatura di se stesso ma in fondo neanche troppo. Un pò Germi un pò Pane amore e fantasia, di paesini dove comanda ancora il maresciallo dei carabinieri, dove la famiglia e i sacramenti valgono di più che al Nord, e dove un pranzo di battesimo dura un giorno intero. Il Sud dove il casco in motorino, se non ce l’hai non è un problema, e dove una multa te la levo se tu mi fai un favore a me.

Cameo di Caparezza nel bel mezzo del film, ed ottimi piccoli ruoli di validi attori italiani. Tullio Solenghi e Ivano Marescotti su tutti.

Ridere di gusto con idee originali, ecco una proposta decente, il nuovo cinema comico di Checco Zalone. Non era facile neanche per lui l’opera seconda. Superata in scioltezza.


CAST & CREDITS

Regia: Gennaro Nunziante; Sceneggiatura: Checco Zalone, Gennaro Nunziante; Fotografia: Federico Masiero; Montaggio: Pietro Morana; Interpreti: Checco Zalone (Luca Medici), Nabiha Akkari, Rocco Papaleo, Ivano Marescotti, Tullio Solenghi; Produzione: Pietro Valsecchi Per Taodue film, Medusa film; Distribuzione: Medusa film,


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