Cinema al MAXXI (Conferenza Stampa)

Roma, Museo MAXXI. Abbiamo creato con passione questo mostro, che potrà sicuramente dotare il pubblico di una chiave suggestiva per cibarsi di cinema tutto l’anno e non solo durante il periodo dei festival. A parlare è Mario Sesti, a margine della presentazione della seconda edizione di Cinema al Maxxi, di cui è ideatore e curatore; La mostruosità di cui parla Sesti è la struttura organizzativa, che consentirà agli appassionati di cinema di interfacciarsi con le immagini in movimento, e non solo, dal 5 febbraio al 5 aprile nell’alcova del Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.
Tra le sezioni avremo Extra, per le grandi anteprime, Classic, per un tuffo nella memoria del cinema e Family, comprendente i film d’animazione. Si parte il cinque febbraio con l’anteprima del nuovo film dei Coen, A proposito di Davis, nelle nostre sale dal giorno successivo, e si continuerà nel corso dei due mesi con 12 anni schiavo di Steve McQueen, Lei (Her) di Spike Jonze, Wolf del talentuoso regista Claudio Giovannesi e altri titoli di qualità. Per il versante classico, tradizionale il giorno della partenza sarà l’otto febbraio con Monica e il desiderio di Bergman e Diavolo in corpo di Bellocchio, per un contenitore che procederà per coppie di significazione su scia tematica e di linguaggio. Avremo così, per esempio, da una parte Vogliamo i colonnelli di Monicelli e dall’altra I primi della lista di Johnson, per il giorno ventidue febbraio, oppure Eraserhead – La mente che cancella di Lynch e El Topo di Jodorowsky per il ventidue marzo. La sezione Family, gestita dal braccio autonomo del Festival Internazionale del Cinema di Roma Alice nella città, proporrà diversi titoli internazionali tra cui spiccano Le avventure di fiocco di neve di Andrès G. Schaer e La tela animata di Jean-François Laguionie, il tutto rivestito con le introduzioni caratterizzate dalle geniali animazioni di Giulio Gianini e Emanuele Luzzati.
Partendo dal cuore spaziale delle immagini in movimento, di fatto la sala cinematografica, in cui si fiondano perfetti sconosciuti per vivere un’esperienza, Sesti è riuscito a mettere insieme Partner differenti come la Fondazione MAXXI, la Fondazione Cinema per Roma, Alice nella Città, l’Istituto Luce Cinecittà e l’associazione dei 100autori. Da qui la lieta “mostruosità” strutturale in cui, come ha sottolineato la madrina della manifestazione, nonché presidente della Fondazione MAXXI, Giovanna Melandri si palesa la nostra volontà, come museo attento all’arte contemporanea, di vivere, mostrare, conoscere le trasformazioni di linguaggio della creatività in gioco tra arti figurative e immagini in movimento. Una cordata di gruppi per una due mesi che si spingerà anche oltre l’esperienza visiva, andando a toccare la teoria, per coloro i quali abbiano interesse a scoprire i segreti dello scrivere di cinema, con il laboratorio Bella la fotografia, bravi gli interpreti: come diventare critici cinematografici in poche ore. Prendendo spunto dal successo delle lezioni di critica cinematografica realizzate l’anno scorso al Teatro Valle Occupato, Sesti, nei quattro appuntamenti previsti, presenterà un “baule” ricco di preziosi elementi per analizzare il passaggio da un’emozione visiva, cerebrale alla sua analisi in forma scritta. Un laboratorio caratterizzato da una natura molto dinamica, visto che i partecipanti dovranno sviluppare delle recensioni, che verranno poi lette e sminuzzate analiticamente.
Al di là dei contenuti di grande qualità e dell’indiscutibile capacità di Sesti di sviluppare un’ architrave a metà strada tra festival di cinema e laboratorio visivo, figurativo itinerante e permanente, questa seconda edizione di Cinema al MAXXI, e quindi gli organizzatori, hanno davanti a loro una grande sfida: riuscire a far percepire all’intelligenza collettiva, a coloro i quali hanno il desiderio di vivere il cinema come forma d’arte che esplora, completa la cultura popolare del nostro tempo, che si può creare una progettualità virtuosa con un ritorno necessario sulla fruizione, in termini di conoscenza e qualità esplorativa, a differenza delle lottizzazioni di interesse prettamente economico che spesso han creato infiltrazioni deleterie nel recente passato.
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