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Coraline e la porta magica

Pubblicato il 18 giugno 2009 da Arianna Pagliara


Coraline e la porta magica

La penna di Neil Gaiman, autore del fumetto cult Sandman, e la fantasia visionaria di Henry Selick, già regista del famoso Tim Burton’s Nightmare before Christmas, si fondono per creare un piccolo gioiello dell’animazione a passo uno con Coraline e la porta magica. La storia di Gaiman, già esperto di dimensioni oniriche e tenebrose, si sposa perfettamente con lo stile figurativo di Selick che, memore dell’esperienza con Tim Burton, ricrea un’ambientazione tutta immersa in un’atmosfera squisitamente dark.
Le bambine curiose che nel cinema, e ancora prima in letteratura, attraversano porte magiche verso luoghi meravigliosi e insieme pericolosi sono molte: la strada battuta da Alice, attraverso lo specchio o nella tana del coniglio, sarà un po’ anche quella della protagonista de Il labirinto del fauno di Guillermo del Toro, o anche della ragazzina di Mirrormask (scritto ancora da Gaiman per la regia di McKean, autore degli inimitabili disegni di Sandman ). Specchi, porte, tunnel e finestre sono soglie magiche che mettono sempre in comunicazione due mondi. Coraline da questo punto di vista non fa eccezione, ma la trovata originale sta in ciò che, nel film, appare al di là della porta: un mondo che, sorprendentemente, presenta una sostanziale identità, almeno nelle apparenze, con quello reale, ed è inquietante proprio nel suo costituirsi come un doppio nascosto, un gemello segreto. Non un luogo stravolto e deformato, assurdo e incredibile, ma un universo che turba e sconcerta in maniera molto più sottile, poiché il pericolo è celato e i mostri più spaventosi somigliano fin troppo alle persone che amiamo. Il segno angosciante della diversità della dimensione parallela è negli occhi di chi la abita: questi sono stati, senza eccezioni, tutti sostituiti con dei bottoni, cuciti sulle facce dei protagonisti. A quanto sembra, questo è il prezzo da pagare per vivere in un mondo perfetto dove tutto, a prima vista, è come Coraline ha sempre desiderato, a cominciare dai genitori che la ricoprono di attenzioni, diversamente da quelli veri che invece sono troppo presi dal loro lavoro per dedicarsi a lei. Sarà infatti una mamma particolarmente amorevole quella che donerà a Coraline una scatola in cui fanno bella mostra di sé due grossi bottoni, accompagnati da ago e filo.
Tutto sostenuto da un’inventiva scenografica notevole, il film utilizza la gamma cromatica per differenziare i due luoghi complementari. Come in La sposa cadavere di Tim Burton la realtà è più spenta, più opaca di quell’altrove che seduce e alletta con la sua vivacità, e che tuttavia si costituisce, in entrambi i film, sotto il segno delle morte: è il regno dei defunti ne La sposa cadavere e la “casa gemella” piena di insidie in Coraline.
Favola nera per grandi e piccoli, ma sempre giocosa e venata di umorismo, Coraline è anche una riflessione sui pericoli e le conseguenze del desiderio; tratto dal romanzo di Gaiman Coraline (illustrato da McKean e edito in Italia nel 2004) il film si impernia anzitutto su un’ottima intuizione narrativa, ma soprattutto trova il suo punto di forza nell’approfondito e ricercato lavoro artigianale. E’ uno stupendo, raffinatissimo mondo in miniatura quello in cui si muovono i piccoli personaggi del film, pupazzi rifiniti in ogni particolare, che sfoggiano espressioni e smorfie sorprendentemente umane, create ogni volta dalle mani pazienti degli animatori che spostano impercettibilmente l’angolo di una bocca o un sopracciglio, così come richiede l’animazione a passo uno. Spicca tra tutte, per la perizia nella realizzazione e per la suggestione visiva, la sequenza in cui sbocciano, illuminandosi, tutti i fiori del giardino, per comporre quello che – visto dall’alto – si rivela essere un simpatico ritratto di Coraline.


CAST & CREDITS

(Coraline e la porta magica) Regia: Henry Selick; sceneggiatura: Henry Selick; soggetto: Neil Gaiman; fotografia: Pete Kozachik; montaggio: Christopher Murrie e Ronald Sanders; musica: Bruno Coulais; produzione: Laika entertainment, Pandemonium; distribuzione: Universal Pictures; origine: Usa; durata: 100’.


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