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Dragon Squad

Pubblicato il 2 maggio 2006 da Giampiero Francesca


Dragon Squad

Non può esistere un festival del cinema asiatico senza un action movie di Hong kong. E così, a mantenere saldo l’onore di un genere fondamentale nella storia del cinema orientale il far east propone “Dragon Squad” di Daniel Lee. Una squadra di specialisti internazionali è assoldata dalla polizia di Hong kong per scortare al processo un pericoloso criminale, Panther Duen. Durante il viaggio un gruppo di ex-militari armati riesce però a rapirlo. Lo scopo della banda non è quello di liberare il prigioniero ma di ottenere i soldi di suo fratello, Tiger Duen, potente boss locale Nella migliore tradizione del genere “Dragon Squad” ripercorre in due ore tutti i canoni e le tematiche degl’action movie. I cinque ragazzi e il loro mentore (un brillante Sammo Hung) sono legati da una profonda amicizia virile, sentimento che richiama alla mente il legame fra Mark e Ho, protagonisti del più classico A better tomorrow di John Woo . A loro si contrappongono il gruppo di mercenari, venuti in oriente per denaro. Nella banda però si distingue Petros Davinci , unico ad avere in comune con i suoi avversari un forte senso dell’onore. Sentimento il cui scotto pagherà assai caro. Amicizia e onore, punti cardine dell’epos hongkonghese. Tutti, buoni e cattivi, circondati da un atmosfera surreale, resa ancor più teatrale dalla fotografia di Tony Cheung. Tutti dominati da un inesorabile destino. Come ovvio non mancano le scene d’azione, intervallate, come in tutti i film del genere, da lunghi momenti riflessivi. Quando però scatta l’azione scazzottate e sparatorie si susseguono a ritmo incalzante, in una artistica rappresentazione della violenza. Gli scontri si trasformano in balletti, i duelli in danze mozzafiato. La gara al poligono che la squadra, formata per lo più da tiratori scelti, esegue all’inizio del film rappresenta un breve preludio alle scene finali, lunghe più di dieci minuti, in cui la bellezza della violenza diviene esaltante. Quando poi sullo schermo appare Sammo Hung, nella parte di un vecchio poliziotto pronto a vendere cara la pelle, si intuisce l’arrivo del climax. L’attore, da sempre più a suo agio nel combattimento corpo a corpo,si esibisce in una spettacolare scena acrobatica che vale da sola il prezzo del biglietto.

(Maan Lung) Regia: Daniel Lee; sceneggiatura: Daniel Lee, Lau Ho-leung; fotografia:Tony Cheung; musica:Henry Lai, Chen Chong; interpreti: SummoHung (Kong Long), Michael Biehn(Petros Davinci); origine:Hong Kong; durata: 111’


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