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DVD - Ferreri Collection

Pubblicato il 16 ottobre 2007 da Salvatore Salviano Miceli


DVD - Ferreri Collection

Chiedo Asilo

Lontano dall’esaurirsi nella dicotomia tra uomo moderno e uomo naturale, Chiedo Asilo è forse una delle pellicole più complesse di Marco Ferreri. Strutturato in una continua sintesi di contrastanti segnali ed emozioni, non ultima la presenza di un Benigni che dal riso al pianto tende al massimo la sua malinconica essenza clownesca, il film chiede continua partecipazione a chi guarda. Chiede di andare oltre la fanciullezza di un Benigni educatore o l’apparente vitalità che in alcuni frangenti sembra colorare l’opera. Quello che sta dietro, celato, è una società che cambia, una comunicazione che si rifugia sempre più nel silenzio, una spinta verso la vita che la vita stessa sembra volere affievolire. I bambini vivono così un’età dove è ancora possibile aprire le porte alla gioia ma che contemporaneamente vede già materializzarsi, in una simbologia che sorregge l’intero impianto narrativo, i presagi di un destino cupo. Ferreri dirige alla sua maniera, con immagini che restano sospese tra la forza di una ideologia e di una denuncia ben presente ed il surrealismo della sua poetica, del suo modo unico di costruire l’inquadratura. Un film che non dovrebbe mai essere ricordato perché mai si dovrebbe correre il rischio di dimenticarlo.

Ciao Maschio

Nel 1978 Ferreri continua a scrivere con Ciao Maschio il suo epitaffio alla società moderna. In una New York apocalittica lambita da una luce che sembra non conoscere i toni caldi, vissuta in angoli di strade desolanti e desolate o in piccoli sotterranei dove si gioca il crocevia dei personaggi portati sullo schermo, tutto è sospeso in una atemporalità che avvicina l’odore della fine. Ferreri estremizza la sua visionarietà in un continuo gioco di rimandi e citazioni del substrato culturale dell’epoca (Lafayette, il cognome del protagonista, King Kong morto all’ombra dei grattacieli, il museo delle cere distrutto dal rogo), perdendo forse in qualche attimo la piena consapevolezza della messa in scena, insistendo troppo sulla volontà di chiarire il proprio messaggio a scapito di una maggiore compiutezza visiva. Ma il film non perde un briciolo del suo valore e, soprattutto, della sua immaginifica forza evocativa. Nella parola ridotta a fischio, nella paternità rifiutata, nell’amore che non include il sesso, nei vecchi e nei loro sguardi, c’è tutta la poetica di Ferreri, il suo scomodo confrontarsi con una società giunta ormai alla fine della sua parabola. Ma è forse nel passaggio dal rogo dei simulacri di cera alla spiaggia lambita dall’acqua del mare, con una nuova vita che si affaccia al mondo, che il regista suggerisce una nuova possibilità.

La Grande abbuffata

Mastroianni, Noiret, Piccoli e Tognazzi prestano il volto agli indimenticabili protagonisti de La Grande abbuffata. Ferreri costruisce un film sadicamente perfetto. Il regista trascina i suoi quattro personaggi, alfieri della comunità votata al benessere, in un’orgia di cibo e sesso che li condurrà inesorabilmente ad una morte volontaria e lucidamente cercata. Tra accoppiamenti istintivi e trionfi di escrementi, si esplica il destino autodistruttivo che aspetta la società contemporanea. La regia è libera da qualsiasi vincolo così come la narrazione richiede. Tutto è spasmo bestiale contaminato, però, da un sarcasmo crudele che fagocita ricordi, illusioni e vani tentativi di giustificazione. La privazione, nel cibo e nel sesso, di qualsiasi impulso vitale è per Ferreri occasione di una critica spietata, e priva di qualsiasi apertura salvifica, del pensare contemporaneo. Un’opera, La Grande abbuffata, che colpisce ancora oggi per la sua bellezza formale e per l’attualità assoluta che propone. Proprio per questo, forse, c’è chi si scandalizza ancora davanti alla sua straordinaria forza espressiva.

La qualità audio-video

Buono l’audio che propone un Dolby Digital 2.0 per tutti i film ad eccezione de La Grande abbuffata che invece è confezionato in 5.1. Stessa cosa dicasi per la qualità video, più che sufficiente, con una fotografia comunque penalizzata dal piccolo schermo. Discreta, comunque, la restituzione dei colori soprattutto in un film molto complesso, da questo punto di vista, come Ciao Maschio.

Extra

Non molti per tutti e tre i titoli. Oltre l’accesso diretto alle scene e le biografie degli interpreti principali e del regista si segnala l’intervista a Carlo Monni in Chiedo Asilo.


Chiedo Asilo; Regia: Marco Ferreri; interpreti: Roberto Benigni, Dominique Laffin, Chiara Moreto, Carlo Monni; distribuzione: General Video Classic
Formato video: 1,78:1 anamorfico; audio: Italiano 2.0; sottotitoli: italiano per non udenti
Extra: Accesso diretto a sedici scene, Intervista a Carlo Monni, Biografia del regista e degli attori principali;

Ciao Maschio; Regia: Marco Ferreri; interpreti: Gerard Depardieu, James Coco, Marcello Mastroianni; distribuzione: General Video Classic.
Fomato video: 1,85:1 Anamorfico; audio : Italiano 2.0; sottotitoli: italiano per non udenti
Extra: Accesso diretto a sedici scene, Biografia del regista e degli attori principali;

La Grande Abbuffata; Regia: Marco Ferreri; interpreti: Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Michel Piccoli, Philippe Noiret; distribuzione: General Video Classic.
Fomato video: 1,66:1 Anamorfico; audio : Italiano 5.1; sottotitoli: italiano per non udenti
Extra: Accesso diretto a sedici scene, Biografia del regista e degli attori principali;


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