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FEFF 2010 - Bandage - Concorso

Pubblicato il 30 aprile 2010 da Simone Isola


FEFF 2010 - Bandage - Concorso

Paese che vai, Moccia che trovi. Solo che qui si chiama Iwai Shunji, i suoi personaggi non chiedono scusa se vogliono sposarsi, e le loro notti prima degli esami non sembrano molto interessanti. Anche in Giappone c’è spazio per i piccoli drammi giovanili, quei turbamenti emotivi che caratterizzano adolescenze inquiete. Ecco la storia di Asako, una liceale "tipica" con problemi "tipici" e bisogni "tipici" che si sciolgono a contatto con la scena musicale indipendente degli anni Novanta. Gli anni delle musicassette, del digitale elettronico. Il regista del film è il produttore musicale Kobayashi Takeshi, che ha conosciuto quel mondo e i suoi risvolti. Qui la band si chiama Lands; Asako e la sua amica Miharu assistono alla loro esibizione in un locale e restano affascinate dalla loro musica e dal lunatico e imprevedibile cantante Natsu. Con un trucco banale riescono a seguirli in una cena dopo il concerto, ma il ruvido manager del gruppo, la bella Yukari, le allontana in malo modo dopo aver appena sorseggiato un drink (analcolico, per carità, visto che "non hanno l’età"). Ma Asako è ragazza volitiva, e incontra la curiosità di Natsu. Lentamente entra a far parte dell’entourage della band, condividendone gioie e litigi.

E’ interessante, con i limiti di una rappresentazione volutamente semplicistica, la descrizione dell’ambiente discografico, fatto di riunioni continue, di ansia di successo, di classifiche dei singoli sfogliate come oracoli. Asako è insieme un’idealista e una fan, che ammira il talento compositivo di Natsu e non vede di buon occhio la mercificazione di quel talento. Mossi dalla voglia di sfondare, il gruppo sforna una hit che va al n.1 delle classifiche. La fama tuttavia si rivela effimera e il secondo singolo delude. La musica può anche dividere, e il gruppo si spacca proprio per Asako e per la rivalità tra i vari componenti. Benché porti le proprie emozioni scritte in faccia, la ragazza sgobba e con tenacia riesce a spuntarla e a intraprendere anch’essa la carriera di manager musicale. Abbiamo contato una decina tra finali e sottofinali del film; il racconto non si chiude con il classico happy end e lascia avvolta l’inquietudine dei ragazzi in un mistero. E’ un punto di merito, così come l’utilizzo di un linguaggio colorito e realistico, gli ambienti non lindi e puliti, insomma un realismo nell’ambientazione che bilancia almeno in parte le banalità della storia. Prevalgono riprese con macchina a spalla, lunghi piani sequenza. La recitazione è di buon livello. Insomma, paese che vai, Moccia che trovi. Ma forse più bravo.


CAST & CREDITS

Regia di Kobayashi Takeshi. Soggetto e sceneggiatura: Chika Kan; fotografia: Kôji Onomichi; scenografia: Yohei Taneda; musiche originali:Masahide Sakuma. Interpreti: Jin Akanishi (Natsu Takasugi), Kii Kitano (Asako), Kengo Kora (Yukiya), Yuki Shibamoto (Arumi), Hideyuki Kasahara (Kenji Yamane), Nobuaki Kaneko (Ryuji), Anne (Miharu), Ayumi Ito (Yukari).Produzione: Yomiuri Telecasting Corporation (YTV), D.N. Dream Partners Video Audio Project (VAP), Toho Company, Nippon Television Network Corporation (NTV), J Storm Basara Pictures, Oorong, Playworks, Rockwell Eyes, Suplex. Anno:2010. Nazione: Giappone. Durata: 119’.


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