Festa del Cinema di Roma 2007 - And the Spring comes - Concorso
Non c’è speranza per nessuno e non c’è quasi nulla per cui valga la pena di combattere. Un’esistenza in bilico fra la solitudine e l’insoddisfazione, quella della protagonista della vicenda. L’Oriente, ancora una volta, ci conduce attraverso i meandri dell’esistenza umana, mostrandoci il lato più vero della vita: l’ineluttabilità.
Per quanto ci si possa sforzare di andare avanti, di cercare di fare qualcosa per se stessi, niente può cambiare ciò che la vita ci ha riservato. Un messaggio duro, crudo, ma vero.
Wang Cailing è una cantante lirica consapevole del suo talento che fa tutto ciò che è in suo potere per riuscire ad entrare nell’opera di Pechino. Ci viene mostrato come, troppo spesso, il talento non basti per arrivare ad un traguardo nella vita. Persino l’aspetto estetico della protagonista diventa un impedimento per la sua ascesa al successo. Nonostante questo, solo verso il finale della vicenda, la donna sembra voler uscire dalla solitudine in cui la vita l’ha costretta, tentando di fare qualcosa per il suo aspetto fisico. La bruttezza, per lei, diventa fonte di ispirazione e di consapevolezza della propria condizione esistenziale. Non ha famiglia, né amore, né rapporti sociali. L’unico dono che la vita le ha fatto è quello della voce e, nonostante questo, neanche la sua dote riesce a darle la serenità a cui aspira. Tenta invece di vivere una vita parallela nella quale si illude, nella quale può però essere davvero la "prima donna" dell’opera di Pechino.
La colonna sonora è ovviamente ricca delle più famose arie d’opera italiane e spazia da Puccini a Dvorak. Mai come in questo caso "Vissi d’arte" sembra essere la colonna sonora più adatta. Una vita spesa in onore del belcanto, dell’arte, di un genere musicale a cui la Cina guada con timore e diffidenza.
And the Spring comes è un film sulla diversità e sulla difficoltà di essere diversi. Il regista trova la sua ispirazione nelle arie d’opera. "... Mi piace, è bello... " canta Wang al suo giovane innamorato. Anche lui è uno schiavo della vita, un ragazzo di talento che la realtà ha emarginato e reso incapace di agire. Per quanto tutti i protagonisti tentino di creare qualcosa nella loro esistenza, c’è sempre qualcos’altro, una causa esterna, che impedisce la riuscita dei loro desideri più profondi.
L’unica speranza per la "brutta" Wang è cercare di aiutare qualcun altro, nello specifico una bambina che la donna prende con sé, ma anche, nell’ultima sequenza, il suo sorriso amaro verso la piccola sembra non voler concedere una speranza, sembra voler essere un avvertimento verso quella creatura ancora inconsapevole del proprio futuro.
(Li Chun titolo internazionale: And The Spring Comes) Regia: Chang Wei Gu; sceneggiatura: Li Qiang; fotografia: Wang Lei; montaggio: Yang Hongyu; interpreti: Jiang Wenli Wang Cailing, Wu Guohua Zhou Yu, Li Guangjie Huang Sibao, Dong Xuan Teacher Zhang, Jiao Gang Hu Jinquan, Zhangyao Gao Beibei; scenografia: Yang Fan; costumi: Xiang Honghui; musiche: Dou Peng; produzione: Asian Union Film & Media; origine: Cina 2007; durata: 105’
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