Festa del Cinema di Roma 2007 - Cerimonia di consegna del premio Filmcritica a Raoul Ruiz
Si è tenuta oggi in Campidoglio la XIII edizione del Premio biennale ‘Maestri del Cinema’, assegnato da Filmcritica. Quest’anno il premio è stato assegnato a Raoul Ruiz, lo storico regista cileno cui la Festa Internazionale del Cinema di Roma sta dedicando in questi giorni un’ampia retrospettiva. Si coglie inoltre l’occasione per presentare il volume interamente dedicato a Ruiz edito da Minimum Fax, ‘Ruiz Faber’, curato da Edoardo Bruno con la collaborazione di Lorenzo Esposito, Bruno Roberti e Daniela Turco.
Da segnalare la presenza in sala della presidentessa del Cile, Michelle Bachelet, che omaggia con il suo intervento il riconoscimento tributato al connazionale.
Una cerimonia al contempo sobria e commossa dove si è in più occasioni sottolineato il profondo legame esistente tra Italia (e in particolare Roma) e Cile, e il grande affetto che per il regista cileno provano generazioni di cineasti e amanti del cinema in generale.
‘Il Premio Filmcritica - dice Edoardo Bruno - è un premio biennale che cerca di guardare alla storia del cinema attraverso i parametri che sono quelli propri della nostra rivista. In precedenza abbiamo premiato autori come Hitchcock, Billy Wilder, Scorsese, Roman Polanski, Clint Eastwood, Godard, De Oliveira. Quest’anno la scelta è caduta unanimemente su Ruiz, per la maestosità della sua opera e per la poliedricità del suo cinema. Ruiz è un vero faber di un’officina immaginifica […] Siamo felici inoltre della presenza della presidentessa del Cile, una donna che si batte come donna per un mondo migliore e per una socialità più vera.’
Tullio Kezich: ‘Sono stato incaricato dal presidente della Festa di Roma di venire a porgere il saluto […] ho un sentimento particolare per un regista come Ruiz. La festa di Roma ha aperto una finestra, piccola ma significativa, sul cinema cileno contemporaneo, e ha contemporaneamente scelto di tributare un omaggio a uno storico regista come Ruiz. Vorrei dire che nella nostra storia il Cile è stato sempre molto presente. Non si prescinde da cosa esso ha significato per noi […] Un Paese da cui abbiamo potuto trarre due tipi di lezioni: la prima, positiva, quella di un Paese che ha saputo rinascere e crescere dopo l’esperienza tragica che lo ha segnato. Dall’altra parte ci ha dato un segnale che ci dice di fare attenzione, che Pinochet è sempre dietro la porta. Il Cile è il grande teatro dove questo dramma si è svolto. A proposito del nostro legame con il Cile vorrei raccontarvi un particolare: Rossellini, estremamente colpito dalla tragedia di Allende, che aveva intervistato personalmente rimanendo impressionato dalla sua figura, disse che il giorno in cui Allende fu ucciso indossava la cravatta che Rossellini gli aveva regalato. Quella cravatta è il segno del legame tra i nostri due paesi.’
Raoul Ruiz: ‘In questo premio si dà un riconoscimento non tanto alla persona ma alla attitudine che si ha nei riguardi del cinema. Si premia, in questo caso, una certa stravaganza. ‘Stravaganti’ si chiamano quei santi che non hanno un giorno loro dedicato. Ecco, io sono un po’ uno stravagante, un santo il cui nome non è sul calendario. […] Da anni si parla del cinema, dicendo che è un’industria. Ma è un’industria in maniera particolare. Il suicidio, l’omicidio è un’industria, l’industria della guerra. L’immortalità è un’industria, l’industria vaticana […] Il cinema è arte, e anzi il cinema è l’insieme di tutte le arti legate alla poesia […] Noi ora siamo a Roma, che è una città di cinema ma anche la città del Pontefice, ovvero del pontifex, di chi fabbrica ponti […] Il cinema è l’industria di chi fabbrica ponti, e allo stesso tempo è arte. E’ arte pontificale, e si sa che non c’è ponte senza diavolo, dunque il cinema è anche arte diabolica.’
Michelle Bachelet: ‘E’ importante che questo riconoscimento sia a Roma, città di cinema, che nella sua storia ha fatto tanti film che ci hanno fatto ridere e piangere. Per noi Raoul è un uomo di cinema profondamente cileno ma anche universale. E’ quindi una notizia meravigliosa che la Festa di Roma abbia programmato un’impressionante retrospettiva su di lui. Raoul ha saputo raccontare il mondo cileno, la nostra lingua, e portarla in tutti il mondo. Il nostro compatriota ha questa capacità di ascoltare, di portare sullo schermo il nostro modo di parlare e di vivere. Questo, per noi, lo rende un regista imprescindibile. Vedere i risultati della sua opera apre nuove finestre e porte alla nostra immaginazione.’