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Festival delle Culture Giovani: presentazione alla stampa

Pubblicato il 16 aprile 2008 da Mario Bove


Festival delle Culture Giovani: presentazione alla stampa

A due settimane dal taglio ufficiale del nastro, giunge la presentazione alla stampa del Festival delle Culture Giovani 2008 al quale farà da scenario il centro storico di Salerno, dal 16 al 20 aprile. Così come suggerito dal titolo, la rassegna si tuffa nel mondo giovanile muovendosi attraverso cinema, musica, scrittura e performance di video arte, novità di questa terza edizione.
Il festival è il risultato di una “mutazione genetica” che ha portato all’ampliamento della forma originaria di Linea D’Ombra, kermesse dedicata al cinema europeo emergente e arrivata quest’anno alla sua tredicesima primavera, alla quale sono state man mano affiancate attività che hanno interessato la musica ed i laboratori di scrittura. Il direttore artistico Peppe D’Antonio ha introdotto i giornalisti all’edizione 2008, insieme all’assessore provinciale al Lavoro ed alle Politiche Giovanili Massimo Cariello, all’assessore per le Politiche Sociali al comune di Salerno Ermanno Guerra, nonché al presidente dell’Associazione Giornalisti Salerno Enzo Todaro, presenze che hanno testimoniato il supporto goduto a livello istituzionale dalla manifestazione, inserita nei Grandi Eventi 2008 della Regione Campania. In occasione dei quarant’anni trascorsi dalla memorabile stagione del ’68, il festival è stato dedicato ai “ribelli” di quell’epoca, alle attività, alle passioni ed ai ricordi ancora vivi oggi nei pensieri dei loro protagonisti. Per rievocarne l’immagine, accanto ai relatori sono entrati due figuranti con tanto di cartelloni di protesta che, inizialmente, hanno fatto pensare quasi ad una vera contestazione, magari in favore dell’indipendenza del Tibet.

Quattro le sezioni in cui si articola la manifestazione: Linea D’Ombra, storica vetrina cinematografica per il cinema emergente europeo, Scripta, i dialoghi sulla narrazione curati da Diego de Silva, Music-K, gli incontri di musica che quest’anno saranno condotti da Morgan dei Bluvertigo e dal critico Enrico De Angelis, Live City, una performance artistica itinerante che inonderà le vie del centro storico di Salerno durante lo scorcio di Aprile attraversato dal vento festivaliero.

Per gli amanti del “tappeto rosso” e delle celebrity, saranno presenti alcuni ospiti di rilievo come il regista Daniele Luchetti, coinvolto negli stage di cinema, Michele Placido, che parlerà del ’68 e del suo film sul tema, attualmente in lavorazione, Lidia Ravera, scrittrice che discuterà della “strage delle illusioni”, la fine e le persistenze del sogno sessantottino, durante gli incontri di Scripta.

Spazio anche per i riconoscimenti con la consegna dei premi Linea D’Ombra ai registi Andrea Molaioli (La ragazza del lago) e Gianni Zanasi (Fuori da me, Non pensarci), ed agli attori Claudio Gioè (I cento passi, la meglio gioventù, Paolo Borsellino, Il capo dei capi), Isabella Ragonese (Nuovomondo), Alba Rohrwacher (Caos Calmo, Mio fratello è figlio unico, Melissa P), Filippo Timi (Saturno contro, Signorina Effe), Michele Venitucci (Tutto l’amore che c’è, RIS), tutti giovani protagonisti del cinema e dell’odierna fiction televisiva italiana.

A chiusura della cinque giorni, il concerto del 20 aprile di Baustelle e Giardini di Mirò.

Il Festival delle Culture Giovani è stato preceduto dall’anteprima “i Ribelli: il ’68 e dintorni”, retrospettiva inaugurata il 4 e 5 aprile e che proseguirà durante i cinque giorni della manifestazione. Sullo schermo una selezione di undici pellicole scelte da Peppe D’Antonio e dai docenti di cinema dell’Università di Salerno Luigi Frezza e Marco Pistoia. I film proposti come “Giù la testa” di Sergio Leone, “Grazie Zia” di Salvatore Samperi, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri o “Ultimo tango a Parigi” di Bertolucci non sono incentrati sui rivolgimenti sociali o culturali del ’68 in maniera diretta, ma ne respirano e recano in sé le impressioni. “Sono immagini rappresentative dei mutamenti di quegli anni” ha precisato il direttore D’Antonio.

Il programma principale di Linea D’Ombra presenta 7 lungometraggi (sezione Passaggi D’Europa), opere prime di giovani registi provenienti da tutta Europa e già premiati in numerose altre rassegne internazionali, e 30 cortometraggi professionali (CortoEuropa). A valutare le opere in concorso, 300 giurati di età compresa fra i 18 ed i 35 anni e provenienti da tutta Italia, cinquanta dei quali reclutati nei DAMS e nelle scuole di cinema sparsi su tutto il territorio nazionale.

Numerosi eventi collaterali renderanno difficile la vita per quanti sono decisi a seguire tutti gli appuntamenti del festival. Aprirà la mattinata, il workshop YouVideoclip con il regista Riccardo Struchil, autore di videoclip per Negroamaro e Caparezza, che dirigerà la realizzazione di tre diverse opere per la canzone “Antropophagus” dei Baustelle, presentate durante la serata conclusiva, insieme a venti studenti di cinema. Nel pomeriggio invece, l’esperimento del contenitore Framenti (crasi delle parole frame-fermenti-frementi) cercherà di ricostruire l’immaginario della contestazione in un collage di visioni tratte da celebri pellicole degli anni ’60 e ’70, suggerite da Giovanni Spagnoletti, Italo Moscati e Steve della Casa. Questa sorta di specchi infranto si articolerà lungo i sentieri del cinema d’autore, del documentario e del cinema popolare. Il percorso sul ciglio della rivoluzione del ’68 proseguirà attraverso la mostra fotografica di Ugo Di Pace, sguardo inquieto sui fatti principali accaduti nella Salerno di quarant’anni fa.

Stimoli per il senso della visione ma anche per l’udito grazie alla sezione Music-K, in cui Morgan dei Bluvertigo - che ha aderito all’iniziativa prima della trasmissione X Factor, come ha sottolineato D’Antonio – duetterà con il critico musicale Enrico De Angelis, componendo un dibattito sulla musica, la storia sociale e la cultura del ’68.

D’Antonio si è infine soffermato con entusiasmo sul progetto LiveCity, un “happening partecipativo”, così come l’ha definito il curatore della sezione Massimo Locci. Nei cinque giorni dedicati al festival, il gruppo autore dell’iniziativa, Archabout, metterà in atto un viaggio lungo le strade cittadine che reinterpreterà i ruoli e le esperienze del ’68 in un incrocio fra videoarte, performance ed arte multimediale. Lo stesso direttore ha confessato di essere fiduciosamente all’oscuro della reale espressione del LiveCity.

INFO:

www.festivalculturegiovani.it

www.ilsessantotto.it



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