X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Figurine e l’importanza di non trovar doppioni

Pubblicato il 24 marzo 2015 da Ludovico Peroni


Figurine e l'importanza di non trovar doppioni

Lo scorso mese, in piccolo paese marchigiano, ci siamo ritrovati alla necessità di formulare una breve (nonché inaspettata) riflessione dopo aver assistito ad uno spettacolo: Figurine.

“In scena solo un attore, un pallone da calcio e quattro musicisti”.
Figurine -scritto e recitato da Oberdan Cesanelli e suonato dal quartetto Brazil Pra Leti – non ha la pretesa di essere uno spettacolo di ricerca musicale o, tanto meno, di puro intrattenimento: vuol semplicemente raccontare una storia originale.
È la storia di un ragazzo che compie un confuso viaggio, sospeso tra l’onirico ed i riferimenti reali, col fine di riuscire a possedere a tutti i costi la sua ultima figurina mancante, introvabile, di un fantomatico fuoriclasse del calcio brasiliano.

La musica, che raramente concede sconti sulla qualità, costruisce efficacemente l’ambiente per il dipanarsi della vicenda creando tinte, principalmente latine, di “Samba” e “Bossa”; il gruppo regala anche momenti in cui i musicisti interagiscono con elementi di elettronica dal vivo creando atmosfere psichedeliche attraverso l’uso del Loop.

“Le figurine sono importanti”, così inizia lo spettacolo: un inizio che ci porta a riflettere su quanto e cosa si stia perdendo oggi in Italia nella gran parte delle riproposizioni della musica dal vivo. I pochi locali che promuovono musica cercano la garanzia di partecipazione di pubblico facile riproponendo modelli stereotipati di intrattenimento (e, non secondariamente, vengono assecondati dagli stessi musicisti) oppure, quando la fantasia riesce ancor meno ad esprimersi, si investe sulle inflazionate “cover band”. I “doppioni” non sono importanti e la sensibilità del pubblico ha bisogno di spettacoli che possano stimolarlo e divertirlo nella giusta misura. Lo spettacolo non è esente da piccoli momenti in cui il mordente sullo spettatore cala leggermente, specialmente nei primi 20minuti, ma, avendo assistito ad un’anteprima, pensiamo che siano dettagli che facilmente si risolveranno automaticamente con le prossime rappresentazioni.

È una proposta, questa di Figurine, che ci auguriamo possa esser accompagnata da molte altre: costruire l’originalità dalla semplicità che, ogni volta, può essere in grado di reinventarsi.


Enregistrer au format PDF