Happy B-day Garbage Patch State
Maria Cristina Finucci. Artista interculturale. Il continuo intreccio tra avvenimenti vissuti e arte caratterizza ancora oggi, l’intera opera della visionaria italiana in un incessante viaggiare, un fuggire da qualcosa, o verso qualcosa di multiculturale. Come le sue creazioni anche i racconti e le sue idee sono legate alle vicende personali dell’autrice, ma rivelano spesso una Finucci più autentica, che non accetta la maschera autoimposta dalla donna d’azione, che non si accontenta di regole e valori rituali che possano dare merito all’esistenza, ma vuole andare oltre i confini per scrutare con straordinaria penetrazione nell’essenza stessa della creatività. Happy Birthday Garbage Patch State.
Con un Tappo festeggiamo la sostenibilità senza confini, è questa la risposta che il Garbage Patch State da, alla vigilia del suo terzo compleanno.
L’ideatrice, l’Architetto e Designer Maria Cristina Finucci, continua il suo tour internazionale (dopo l’Unesco a Parigi che ha riconosciuto il progetto come un vero Stato ideale e federale, l’11 aprile 2013 con una bandiera caratterizzata da frecce rosse che rimandano al simbolo del riciclo, la Biennale di Venezia, la Gran Via di Madrid, il Maxxi di Roma e la sede delle Nazioni Unite a New York) del progetto, impegnato in un percorso creativo, ma anche educativo e d’informazione, ampliato nel tempo attraverso una rete di sedi istituzionali.
L’ambizioso progetto del Garbage Patch State, comprende cinque isole, composte dai residui di pezzi di plastica accumulati in oltre sessanta anni. Convogliante dalle correnti oceaniche, tutti di varie dimensioni che vanno da quelli più grandi, a quelli che sembrano coriandoli fino ad arrivare alle particelle microscopiche. Questi sono oggetti appartenuti a qualcuno ma poi scartati, ecco perché la nazione è chiamata anche Away State.
Il ciclo di lavori che comprende sculture, performance, video e istallazioni, si appresterà in questo terzo anno di attività, a stupire il mondo e l’Italia, con iniziative e collaborazioni, che ribalteranno i nostri rifiuti, scorie del nostro quotidiano, consumate, gettate e non destinate al processo di riciclo, che andranno a trasformarsi in un turbine di emozioni, colorato e fiabesco, per riflettere sul disastro ambientale oceanico.