High School Musical 3: Senior Year

Aule, corridoi, palestre, campi da basket. Bastano poche immagini, pochi luoghi simbolo per riportare chiunque di noi nelle atmosfere delle american hight school. Scuole d’oltreoceano che, al cinema come in televisione, si trasformano magicamente in un luogo a noi molto più familiare e vicino. Molto di questo lo si deve anche alla Disney che, quasi da sempre, accompagna le adolescenze dei giovani di tutto il mondo con piccoli prodotti popolati da studenti e professori. L’ultima trovata di questo fortunato filone era stata, nel 2006, High School Musical.
L’idea geniale dei creatori Disney era stata quella di unire le atmosfere sportive di molti teen drama (One Tree Hill, High School Team) con il musical, un genere fra i più complessi da adattare sul piccolo schermo. L’enorme successo del primo High school musical ha così spinto la Dinsey ha realizzare due successivi capitoli, dei quali, il terzo, per il grande schermo. High School Musical 3: Senior Year supera dunque la barriera del piccolo schermo mantenendo però tutte le caratteristiche dei precedenti capitoli. Come in tutti le saghe del genere con il passare delle stagioni crescono i giovani protagonisti giungendo, in questo terzo capitolo, al fatidico momento del diploma. High school musical 3 è dunque quello the senior hear, quello della fine della scuola che porta con se tutti quei problemi, tipici per gli adolescenti americani, che, anche qui da noi, abbiamo cominciato a conoscere. La paura di separarsi, di allontanarsi da casa, di lasciare amicizie ed amori per la futura università diviene il cardine di questo teen drama. Il musical finale, climax di tutta la saga, diventa dunque, per Troy, Gabriella, Sharpay, Ryan, Chad, Taylor un modo per salutarsi e salutarci, cercando di esorcizzare così le proprie paure.
Sport e balletti. Prendendo a piene mani da un lato da tutti i teen drama Disney /(Hannah Monatana, Lizzie Mcguire) e dall’altro dal filone degli sport movie dedicati agli adolescenti (Ragazze nel pallone– Bring it on, The Mighty Ducks) Kenny Ortega dirige un prefetto prodotto commerciale, filmicamente dignitoso e dal marketing magistrale, in grado di rappresentare perfettamente i giovani d’oggi. Un’atmosfera di divertimento e spensieratezza circonda infatti le vicende dei giovani protagonisti le cui uniche preoccupazioni sono, come detto, le paure per il futuro. Non c’è fatica, sudore nella preparazione e nella messa in scena del musical, ne accenni alle snervanti lezioni di Fame per i ragazzi della East High School. Un modello perfetto per una generazione che vuole tutto e subito, perché il futuro è un’incognita che atterrisce. Come tutti i teen drama contemporanei, dunque, anche High school musical, nel suo ammantare di patina pastello la realtà, sembra voler restituire ai giovani spettatori una realtà idilliaca e ottimista. La realtà è più dura del previsto, quale soluzione migliore dunque che sperare di realizzare i propri sogni subito e senza sforzi?
Giampiero Francesca
(Id.); Regia: Kenny Ortega; sceneggiatura: Peter Barsocchini; fotografia: Daniel Aranyo; montaggio: Tom McArdle; musica: Seth Flaum; interpreti: Zac Efron (Troy Bolton), Vanessa Hudgens (Gabriella Montez), Ashley Tisdale (Sharpay Evans), Lucas Grabeel (Ryan Evans), Corbin Bleu (Chad Danforth), Monique Coleman (Taylor McKessie) ; produzione: Walt Disney; origine: USA, 2008; durata: 113’
