Hysteria

Usata per decenni come il grande ombrello sotto cui catalogare un gran numero di patologie femminili (anche di natura fisiologica) – ma pure semplici disordini ansiosi dovuti ad una vita di prevaricazioni – l’isteria è scomparsa dai manuali medici solo negli anni Cinquanta del Novecento.
Hysteria di Tanya Wexler non è però un film di denuncia nel senso tradizionale del termine: è una commedia che fa leva sulla stessa comicità degli eventi storici legati alla diagnosi dell’isteria e alle “cure” in voga nell’Ottocento per combattere questa “malattia”.
Ambientato negli anni Ottanta del diciannovesimo secolo, il film gira intorno ad uno studio medico londinese in cui viene praticata quella che per anni è stata realmente considerata una cura per il malessere inesistente del titolo: il massaggio pelvico ai fini di ottenere un parossismo isterico (leggi orgasmo) nelle pazienti.
Se poi – come realmente accadeva – praticare troppi massaggi pelvici può causare delle tendiniti ai medici, servirà che una macchina si sostituisca, in piena rivoluzione tecnologica, agli esseri umani. Così nacque effettivamente il vibratore, e il film della Wexler gioca liberamente con questi fatti storici per ricostruire la genealogia del “sex toy” più diffuso al mondo.
Cuore della vicenda è la storia d’amore tra il giovane dottore Mortimer Granville (Hugh Dancy) e Charlotte Darlymple (Maggie Gyllenhaal), suffragette figlia del suo datore di lavoro (il Jonathan Pryce di Brazil nonché dei Pirati dei caraibi).
La vera star del film è però l’annoiato Lord inglese amante della tecnologia interpretato da un redivivo e grandioso Rupert Everett - purtroppo irriconoscibile dopo un numero indefinito di plastiche facciali – a cui viene affidata una parte che rende giustizia alle sue grandi doti comiche. Il suo personaggio, Edmund, vale tutto il film. Bravi sono tutti gli attori, in particolare Maggie Gyllenhaal, la cui recitazione perennemente sopra le righe farà però forse storcere il naso a qualcuno.
Attraversato da una vena realmente progressista e di dovuta rivendicazione delle ingiustizie subite dalle donne, Hysteria fa ridere molto, ed è anche assai pudico considerate le tematiche trattate. Una classica commedia inglese: divertente e sotto parecchi punti di vista molto più coraggiosa e provocatoria della maggior parte delle “cugine” americane.
(Hysteria) Regia: Tanya Wexler; sceneggiatura: Stephen Dyer, Jonah Lisa Dyer; fotografia: Sean Bobbitt; montaggio: Jon Gregory; musica: Gast Waltzing, Christian Henson; scenografia: Sophie Becher; interpreti: Hugh Dancy (Mortimer), Maggie Gyllenhaal (Charlotte), Rupert Everett (Edmund), Jonathan Pryce (Dottor Dalrymple); produzione: Hysteria Films Limited; distribuzione: Bim Distribuzione; origine: Regno Unito, Lussemburgo; durata: 95’.
