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I due Presidenti

Pubblicato il 10 dicembre 2010 da Salvatore Salviano Miceli


I due Presidenti

Parliamo di scrittura. Scrittura per film in questo caso. Nello specifico, quindi, di sceneggiatura. Peter Morgan conclude con The Special Relationship la sua personale trilogia dedicata a Tony Blair dopo The Deal e The Queen. Parliamo di scrittura perché il film in oggetto, per la regia di Richard Loncraine, colpisce, e non superficialmente, proprio per la furbizia e l’attenta quanto equilibrata costruzione dei dialoghi e dei passaggi narrativi.
Nel racconto della relazione politica, divenuta in tempo breve solida seppur contrastata amicizia, tra Tony Blair e Bill Clinton, Morgan non sfugge la possibilità di interpretare e portare sullo schermo momenti chiave della recente storia politica europea e, di conseguenza, mondiale. La sua penna è tanto attenta a definire le due personalità, così diverse eppure quasi fatalmente attratte l’una dall’altra, quanto rigorosa nel non sfociare in giudizi politici troppo affrettati sui personaggi, che certo non possono dirsi privi di fascino ai suoi occhi, e sulla loro amministrazione.
I due presidenti, anche grazie alla regia di Loncraine, finisce quindi per risultare un ottimo esempio di pellicola brillante povera di facile ed abusata ironia e ricca, al contrario, di battute taglienti ed immediate, quanto mai attuali in un momento storico, come il nostro, in cui la rivoluzione progressista sembra, Obama compreso, finita in un imbuto autodistruttivo.
Archiviata, ben più che positivamente, la nota sulla sceneggiatura, due parole vale spenderle sugli attori protagonisti. Su Michael Sheen, già nelle vesti del Leader laburista nei due film precedenti scritti da Morgan, inutile dire che il suo volto è ormai perfettamente associabile a quello di Blair. La sua interpretazione, quindi, non desta la stessa sorpresa di quella di Dennis Quaid nei panni di Clinton. I due attori hanno lavorato molto sulla differenza, linguistica e culturale, che corre tra Inghilterra e Stati Uniti e ne esce fuori un duetto perfettamente equilibrato in cui Sheen oppone l’eleganza britannica alla simpatica ruvidezza, nei modi e nelle parole, di Quaid.
The Special Relationship (questo il titolo originale), già trasmesso in anteprima mondiale lo scorso 29 maggio da HBO, sinonimo confermato di qualità, confonde vita privata e ruolo pubblico di due delle personalità più influenti degli anni novanta del secolo appena trascorso, attraversando momenti politici (la crisi del Kosovo) e personali (il sexygate) secondo una struttura puramente drammaturgica, molto vicina alla natura teatrale per la vivacità di dialogo e l’immediato coinvolgimento.
Parentesi poi da non trascurare è l’epilogo, che pur appartenendo alla Storia non ci prendiamo la briga di svelare, in cui i ruoli, questo possiamo dirlo, sembrano invertiti ed il Blair dell’inizio, non ancora primo ministro e quasi intimorito dal primo incontro con Clinton, sembra adesso salutare il suo vecchio amico dall’alto di un potere prima, forse, solo immaginato. È anche negli sguardi mutati dei due protagonisti che a noi tocca leggere una parte della nostra realtà contemporanea. Ottimo film.


CAST & CREDITS

(The Special Relationship) Regia: Richard Loncraine; sceneggiatura: Peter Morgan; fotografia: Barry Ackroid; montaggio: Melanie Oliver; musica: Alexandre Desplat; scenografia: Maria Djurkovic; interpreti: Michael Sheen (Tony Blair), Dannis Quaid (Bill Clinton), Helen McCRory (Cheire Blair), Hope Davis (Hillary Clinton); produzione: HBO, BBC films, Rainmark Films; distribuzione: Medusa; origine: Uk, Usa; durata: 89’


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