I SEGRETI DI BROKEBACK MOUNTAIN - PERCHE’ SI

Un insolito (anche se non inedito, come è stato finora scritto) western gay ed intimista dal respiro classico, una ballata tradizionale che procede secondo i ritmi cadenzati dalle varie fasi esistenziali di una storia d’amore.
Ang Lee si muove seguendo le orme dei grandi cineasti del passato - dei quali condivide la vena poliedrica - prendendo a prestito alcuni stilemi del “cinema americano classico” (secondo la celebre definizione di André Bazin) e svolgendo il proprio personale discorso autoriale all’interno dei confini del genere, che utilizza come puro contenitore. Il regista taiwanese sfrutta il western per la sua cassa di risonanza mitica, ma ciò che gli preme raccontare è una delle più struggenti storie d’amore cinematografiche viste negli ultimi anni, in cui la natura e i due protagonisti vibrano all’unisono sullo schermo.
Il regista gioca coi cliché: nelle scene introduttive ci presenta i due personaggi principali mettendoli addirittura in posa, secondo le posture e le movenze tipiche del westerner e dicendoci molto di loro attraverso pause e silenzi. Però ora il mitico “stetson” (il cappello da cowboy dalla ben nota foggia) diventa il riparo dietro cui nascondere le proprie emozioni al mondo, reclinando semplicemente il capo. Allo stesso modo le cime delle splendide montagne del titolo preservano il sentimento di Ennis e Jack dalla meschinità dello sguardo e del sentire provinciale. La felicità per i due amanti può esistere solo se centellinata: è un angolo della mente che bisogna ritagliarsi al di fuori del mondo.
Quelle di Ledger e Gyllenhaal sono due ottime performance, tutte improntate sulla loro fisicità d’attori (il doppiaggio italiano annulla però interamente il lavoro svolto da Heath Ledger sulla voce profonda e cavernosa e vanifica gli effetti ottenuti). Una splendida “recitazione di schiena” verrebbe da dire (ma senz’ombra di ironia), come nella bellissima scena in cui i due amanti tracciano un bilancio della loro ventennale relazione e finalmente si confrontano, confessando il proprio disagio ciascuno rivolgendosi verso le spalle dell’altro.
Mai come in questo caso la cornice è interna al quadro. Lo sfondo non è il suggestivo fondale su cui vanno a stagliarsi le temibili silhouette dei cowboy, ma la rappresentazione visiva dei loro mutevoli stati d’animo (il fragile alberello piegato dal vento alle spalle di Ennis quando si sente male, i fuochi d’artificio mentre stende i due ubriachi molesti ecc...).
Per la geografia del genere il Wyoming è lo Stato del Parco Nazionale dello Yellowstone, delle splendide cime imbiancate delle Teton Mountains e di Shane (Il Cavaliere della Valle Solitaria, altra intensa storia d’amore impossibile, tutta giocata sul “non-detto”). E’ il western rigoglioso e umorale del Nord da opporre agli aspri e aridi scenari polverosi della Monumental Valley di John Ford nello Utah (Stato che non a caso ha vietato la proiezione di Brokeback Mountain, adducendo la motivazione secondo la quale si tratterebbe di “un film profondamente sbagliato”).
Tuttavia il successo mondiale che sta arridento al film di Ang Lee può davvero sgombrare il terreno da pregiudizi secolari e smuovere le montagne. Il western stesso ha risentito del pregiudizio, altrettanto duro a morire, secondo cui sarebbe genere invariabilmente reazionario e xenofobo. In realtà ha spesso dimostrato in passato di come sia stato in grado di abbattere le barriere mentali: dal protofemminista Johnny Guitar all’evidentemente assai poco visto western lesbo Even the Cowgirls get the blues (Cowgirl - Il Nuovo Sesso), di Gus Van Sant, regista che doveva in un primo momento firmare la regia anche di Brokeback Mountain.
I SEGRETI DI BROKEBACK MOUNTAIN - PERCHE’ NO
(Brokeback Mountain) Regia: Ang Lee; soggetto: E. Annie Proulx; sceneggiatura: Larry McMurtry, Diana Ossana; fotografia: Rodrigo Prieto; montaggio: Geraldine Peroni, Dylan Tichenor; musica: Gustavo Santaolalla; scenografia: Judy Becker; costumi: Marit Allen; interpreti e personaggi: Heath Ledger (Ennis Del Mar), Jake Gyllenhaal (Jack Twist) Michelle Williams (Alma Del Mar) Anne Hathaway (Lureen Newson) Randy Quaid (Joe Aguirre); produzione: Diana Ossana e James Shamus per Focus Features, Good Machine, Paramount Pictures, This Is That Productions, Alberta Filmworks Inc.; distribuzione: Bim; origine: USA 2005; durata: 134’; web info: Sito ufficiale .
