IL CALAMARO E LA BALENA

Ma cosa deve fare un appassionato di cinema in Italia da giugno a settembre? Mettere da parte il proprio amore cinefilo e lasciarsi rosolare dentro un carnaio che prima era una spiaggia? Per alcuni tizi che conosco ciò sarebbe magari anche salutare... Per chi come me invece vorrebbe continuare a vedere in sala del buon cinema anche in estate si presenta una sola via d’uscita: aspettare che tutte le case di distribuzione decidano, come ogni anno, di svuotare i propri magazzini (in attesa di riempirli per la stagione successiva) e mettersi a cercare alcune “perle” che in precedenza non erano state ritenute adatte all’uscita in sala, magari in un periodo in cui avrebbero potuto ottenere una doverosa attenzione mediatica e quindi, di conseguenza, anche il meritato consenso di pubblico.
Il calamaro e la balena potrebbe benissimo appartenere a questo genere di pellicole “nascoste” ma preziose. Gli elementi per un film di notevole interesse, in effetti, ci sono tutti: un regista/autore che appartiene alla cerchia eletta del clan del geniale Wes Anderson (qui produttore), con cui ha scritto il suo ultimo Le avventure acquatiche di Steve Zissou; una coppia di attori altrettanto radical-chic come Laura Linney ed il ritrovato Jeff Daniels, alle prese con una storia che sembra scritta apposta per accalappiare un certo tipo di pubblico. Il film narra infatti le vicende di una comune famiglia intellettuale newyorkese in pieni anni ’80, alle prese con l’inevitabile tracollo esistenziale che travolge genitori in corso di separazione e soprattutto i due figli, ognuno alle prese con le proprie turbe psicologiche ed emotive.
Anche se alla fine della proiezione si esce sicuramente consapevoli di aver visto una pellicola di indubbio valore, ciò che rimane comunque presente sul palato dello spettatore è il sapore dolce-amaro di qualcosa che avrebbe potuto essere squisita e si limita invece alla sola bontà (passateci la stolida metafora culinaria). Quello che a nostro avviso frena il film di Baumbach è un certo intellettualismo di fondo che, a differenza delle opere di Anderson, non sfocia in quell’ironia paradossale necessaria a superarne il lato fastidioso; anche la ricostruzione degli anni ’80 risente di una certa ridondanza, soprattutto in alcuni dialoghi tra padre e figli che insistono troppo su alcune icone culturali e sportive di quel periodo. Principale responsabile di questa smaccata artificiosità rimane però la sceneggiatura, tra l’altro candidata all’Oscar, che in alcuni momenti si perde in situazioni che rappresentano uno stilema troppo abusato per questo tipo di storie e di personaggi - vedi il professore in crisi che si lascia irretire dalla conturbante studentessa in hot-pants.
A parte la suddetta meccanicità di alcuni momenti nello script e nella messa in scena, Il calamaro e la balena contiene in sé anche molti spunti di forza propositiva: il disagio emozionale delle quattro figure protagoniste è raccontato in molti punti con grande verità e partecipazione, grazie soprattutto a dei dialoghi di bellissima verità. Gli interpreti principali sono poi tutti all’altezza del rispettivo ruolo, con in primo piano i due giovani Jesse Eisenberg ed Owen Kline.
Strana mescolanza tra altezzoso cinema intellettuale e toccante melodramma familiare, il film di Baumbach si muove con poca destrezza su questo doppio binario. Il risultato finale più che deludere lascia interdetti per l’occasione sprecata. Il calamaro e la balena è una pellicola forse troppo costruita per lasciar emergere tutta la sincerità che contiene, e che in qualche spiraglio traspare affascinando chi guarda.
(The Squid and the Whale) Regia, soggetto e sceneggiatura: Noah Baumbach; fotografia: Robert D. Yeoman; montaggio: Tim Streeto; musica: Britta Phillips, Dean Wareham; scenografia: Anne Ross; costumi: Amy Westcott; interpreti: Jeff Daniels (Bernard Berkman), Laura Linney (Joan Berkman), Jesse Eisenberg (Walt Berkman), Owen Kline (Frank Berkman), Anna Paquin (Lili), William Baldwin (Ivan); produzione: Wes Anderson, Charlie Corwin, Peter Newman; distribuzione: Sony Pictures; origine: Usa 2005; durata: 81’; sito ufficiale: www.squidandthewhalemovie.com
