L’inganno che risolve felicemente la trama, un canovaccio alla Scott, regista pragmatico e spettacoloso. Come in Black Rain, l’indole delinquenziale condurrà il protagonista a perdere tutto, col guadagno poi di riscattare la sua integrità, morale e psicologica. Il protagonista, un Fregoli della truffa, viene completamente rigirato: lui crede di ingannare e invece sta movendo gli ingranaggi di un raggiro infinitamente più grande. A suo danno. In compagnia della brillante Alison Lohman e la spalla gigiona Sam Rockwell, Cage è l’attore perfetto di questa commedia che, con candida espressione dello sceneggiatore Nicholas Griffin (Ocean’s Eleven), è Paper Moon a colori. Ottimo il corredo di battute e gag, sempre magniloquente l’impianto foto-scenografico, il film soffre il suo assemblaggio a “pezzettoni”, come fosse opera di un cantiere autostradale piuttosto che di un regista che potrebbe essere un autore. Un prodotto di intrattenimento, comunque di qualità. La parte più divertente, la descrizione iniziale del protagonista, sofferente di nevrosi e micromanie varie, è anche quella più fiacca. È un Cage dalle braccia larghe e gli scatti esagerati l’esecutore di questa trovata oramai posticcia del neuropatico losangelino. Anche se di grande personalità, l’attore si preferisce nettamente nella variante attonita di ambulanziere e soldato-morte, come lo hanno voluto colleghi bravi quanto Scott, solo con l’esigenza di comunicare un messaggio loro proprio.

[settembre 2003]

regia: Ridley Scott, sceneggiatura: Nicholas Griffin, Ted Griffin dal romanzo omonimo di Eric Garcia, montaggio: Dody Dorn, fotografia: John Mathieson musica: Hans Zimmer,interpreti: Nicolas Cage, Sam Rockwell, Alison Lohman, Bruce McGill, produzione: ImageMovers/Scott Free Production, origine: USA 2003 distribuzione: Warner