Il mio modo di vedere le cose

Vedendo passare sullo schermo le bellissime sequenze di tutta la filmografia di Sergio Leone, non poteva non prendermi un crampo allo stomaco. Giulio Reale, autore di questo delicatissimo documentario ha saputo riportare sullo schermo la magia delle immagini del maestro dello ‘Spaghetti Western’. Il tutto attraverso interviste genuine a chi all’epoca lavorava con il regista romano ma anche semplicemente a chi gli voleva bene.
Le domande rivolte ai vari Tonino Delli Colli (purtroppo recentemente scomparso), Carlo Verdone ed Eli Wallach non sono mai banali e ci permettono di scoprire nuove cose tanto sul Leone uomo quanto sul Leone regista. Ad esempio la sua maniacalità nell’allestire la scena, il suo difficile rapporto con l’inglese che lo portava a mimare le scene dei suoi film ad attori del calibro di Robert De Niro e Clint Eastwood.
Il tutto viene sapientemente amalgamato con le musiche di Ennio Morricone che dagli spezzoni dei film strabordano e vanno a commentare i racconti degli intervistati. Il documentario appassiona e non annoia mai rivelandoci per giunta molti segreti dei virtuosismi leoniani, come l’ormai leggendario primissimo piano che ritaglia sullo schermo i faccioni dei suoi personaggi o la curiosa telefonata del maestro Stanley Kubrick a Leone per farsi spiegare come girare piani sequenza con la musica in crescendo (stile C’era una volta il West).
Un eccellente lavoro che nasce da una tesi di laurea che Giulio Reale ha presentato al DAMS dell’Università Roma Tre e al quale auguro di tutto cuore di trovare al più presto una distribuzione.
Regia: Giulio Reale
