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Incontro col pubblico: Duetto Silvio Orlando Margherita Buy

Pubblicato il 1 novembre 2010 da Edoardo Zaccagnini


Incontro col pubblico: Duetto Silvio Orlando Margherita Buy

Eccoli, come te li aspetti, timida e insicura lei, pronta ad esplodere di ironia e leggerezza, delicata e bella come sempre. Margherita Buy, attrice sottile e bravissima, pezzo di storia del cinema italiano da vent’anni in qua. Silvio Orlando lui, simpatia irrestibile, intelligente anche se ci tiene a precisare di non sentirsi tale. Tempi comici incredibili, la capacità di tirare fuori la battuta da ogni pretesto offerto dalla realtà. Un modo tutto suo di parlare, napoletano atipico, attore di razza, drammatico o comico? Tutte e due le cose, comico per natura, drammatico per percorso. Li introduce Mario Sesti, li presenta al pubblico e li fa sedere non al centro del palco, ma spostati un pò sulla destra della platea. Che è piena di gente pronta a ridere e sorridere in compagnia di due mostri semplici che si conoscono da sempre, e che si vogliono bene. Prima di iniziare, però, Orlando legge un comunicato sulla protesta del moviemento Centoautori, che in sintesi ricorda come la cultura, nel nostro paese, consenta di sopravvivere, benchè ne dica Tremonti, a 250.000 persone, e che coi sogni, e le emozioni, si costruisce un paese migliore. Un Paese, che è stato smontato, così come si sta cercando di smontare il cinema. E non sono neanche furbi, prosegue il testo letto dall’attore, perchè i dati dicono che ogni euro investito per il cinema ne vale per lo stato almeno tre. La protesta serve ad ottenere un cinema ed una tv migliori. Servono una nuova legge ed una nuova politica. Applauso, il dibattito può cominciare.

Cosa ricordate del vostro primo incontro, chiede il moderatore ad entrambi, ed entrambi balbettano sorridenti qualcosa, prima di capire chi dei due inizierà a rispondere. Parte Orlando, che già sente la bellezza e la magia del palcosecnico, il pubblico bisognoso di allegria e di racconto.

Orlando: La prima volta che l’ho vista, lei era già famosa ed io no. Il film era La settimana della sfinge, di Daniele Luchetti, che, sadico come tanti registi, ci ha obbligato subito ad una scena col bacio. E se c’è una cosa che Margherita (che nel frattempo già ride a crepapelle) non ha mai imparato a fare, è proprio baciare sul set. All’epoca, poi, lo era ancora meno. Subito dopo aver girato la scena si è girata ed ha quasi sputato, come per dire che schifo. Ecco, questo è stato il nostro primo incontro.

Buy: Non smetterò mai di chiederti scusa per questa cosa..Che poi anche nel film successivo fatto insieme, sempre di Luchetti, c’era una scena col bacio, e quella volta c’era di mezzo pure un grosso erpes..

Orlando: Ed io ho detto, meno male che il prossimo film lo faccio con Francesca Neri....

Parte la prima sequenza tratta da un film scelto dagli attori. E’ Fuori dal mondo, un bel film, il migliore di Giuseppe Piccioni, che è in sala a gustarsi la simpatia dei "suoi" due attori. La scena è un dialogo tra i due seduti su un divano di casa. E’ sera e mentre Orlando racconta ad una Buy che ha deciso di prendere i voti la sua solitudine, questa gli parla della differenza tra l’amore per un uomo e l’amore per Dio. Il discorso è complesso, ed Orlando si addormenta. Applauso, bravissimi, luce.

Orlando: Questa scena descrive tutta Margherita. C’è la sua voce meravigliosa, la sua ironia, e l’idea che mi addormentassi è stata sua. Non è da tutti accettare che durante un proprio monologo l’altro attore si addormenti. In molti, se il regista glielo avesse chiesto, non avrebbero accettato. Lei lo ha addirittura proposto. Che donna superiore...

Buy: Questo è un film speciale. Io l’ho sentito tantissimo. Provo un grande amore per questo film. Ogni scena è stata molto pensata, e c’era l’idea di spezzare sempre la serietà con l’ironia. Il mio personaggio è quello di una persona ingenua, pura, che ogni tanto cade nel ridicolo, una donna che non è ancora una suora.

Interviene Sesti: sono due solitudini imbarazzate l’una dall’altra, sempre ad un passo l’una dall’altra..

La serietà è rotta da Orlando: Anche in questo film c’era un bacio, che poi è stato tagliato, era una specie di abbandono alle debolezze umane. Era lei che prendeva l’iniziativa, come del resto in tutto il film è lei il personaggio più attivo tra i due. Di Fuori dal mondo in effetti si tratta di un film magico, che tra l’altro non volevo nemmeno fare all’inizio..Ho rifiutato per parecchio tempo la proposta di farlo...

Buy: Non lo voleva proprio fare, l’ho dovuto pregare un sacco...

Ma perchè, chiede Sesti?

Orlando: Perchè pensavo che sarei stato la spalla di lei, insomma non mi andava...

Sesti: Beh, quello è il primo ruolo dove interpreti un personaggio un pò gretto, nel quale non lotti per un ideale come altre volte...

Buy: forse eri spaventato..

Orlando: quello è un personaggio privo di luce e rigido mentalmente, ed incontra una donna piena di luce e di motivazioni. Mi ricordo che a un certo punto ci siamo resi conto che il film era davvero bello, che il risultato finale non era una somma algebrica - ma un prodotto aggiunge Sesti - Tutto era giusto, musica, attori, regia, sono quelle cose magiche che succedono nel cinema...

Ci sono smorfie e pause intrascrivibili, nelle parole di Orlando, gran parte della simpatia si perde nella trascrizione. Così come gli applausi del pubblico, non esagerati e fastidiosi, piuttosto sinceri..

Altra clip, anzi, due sequenze di seguito, da due film diversi. Una per Margherita, l’altra per Orlando. La prima tratta dal film Maledetto il giorno che t’ho incontrato, di Carlo Verdone, la seconda da Ferie d’agosto, di Paolo Virzì. Simpaticissime entrambe, la prima con la Buy e Verdone su un letto che si scambiano psicofarmaci come se fossero cioccolatini; la seconda il mitico duello tra Orlando e Fantastichini, sulla storia italiana del dopoguerra...Quando si accende la luce, un altro, ovvio, lungo applauso..

Sesti: Voi due avete una recitazione dai toni sommessi ma salite al massimo, si vede in tutte e due queste sequenze...

Orlando: Lei ha fatto l’accademia, io sono un autodidatta. Con l’accademia, in tre anni, impari tutto quello che poi impieghi una vita a cercare di dimenticare..Lei è stata brava, ci ha messo molto meno..

Buy:: Tu sei di Napoli, basta questo...

Orlando: Io non sono proprio napoletano, sono del Vomero, che è una collina che domina Napoli, tanto che quando ero piccolo mia madre mi diceva, andiamo a Napoli. Per cui sono un napoletano atipico..

Buy: In effetti non sei come gli altri attori napoletani...

Orlando: Diciamo che non ho mai usato l’essere napoletano come una scorciatoia, che poi è una trappola dalla quale è difficile uscire. Ecco, in quella trappola ho sempre cercato di non cadere..

Altra clip, altro montaggio di sequenze tratte da film. Tre pellicole interpretate dalla Buy: La stazione, opera prima di Sergio Rubini, Le fate ignoranti, di Ozpeteck, Lo spazio bianco, di Francesca Comencini.

Sesti: Il cinema, a differenza del teatro, da la possibilità di recitare anche stando fermi. Si può recitare solo muovendo il volto, reagendo con espressioni facciali agli stimoli...

Buy: Mi piace sentirmi le cose addosso, parlare è molto interessante, ma sono interessanti anche gli spazi vuoti, bianchi, perchè poi la vita è così, il non detto mi piace almeno quanto il detto...

Sesti: Virzì ha detto che quando ti viene offerta una parte, all’inizio provi una vera sofferenza...

Buy; All’inizio tantissima, mi chiedo perchè abbiano scelto me e se sarò in grado di farcela. Poi pian piano mi piace tantissimo quello che faccio, e me lo godo, riesco ad essere contenta. A teatro è ancora peggio, rompo le scatole a tutti, sono insopportabile..

Orlando: Si, abbiamo fatto teatro assime e bisognava faticare un sacco per rassicurarla. Talmente tanto che alla fine era preparatissima e concentrata, e faceva un figurone, e gli altri tutti molto di meno perchè erano stati a rilassare e tranquillizzare lei..

Risata, applauso, sequenze tratte da Il portaborse, di Daniele Luchetti, prodotto da Nanni Moretti, e da Il papà di Giovanna, di Pupi Avati. Altro applauso, luce, Parla Orlando:

Orlando: Per i monologhi è importante fare una buona memoria, perchè sei più sereno quando arrivi sul set. Devo dire che con il tempo la mia è migliorata, ma la pellicola ti toglie almeno il 30% del tuo stato di preparazione. Quando parte il motore non è più come era prima. Quella scena con Pupi (il monologo di Orlando di fronte a Greggio, quando gli confessa di aver capito il sentimento che intercorre tra lui e sua moglie) l’abbiamo girata di sabato, ci abbiamo messo una giornata, è stata dura ma alla fine lui l’ha tenuta tutta. Pupi non gira tante volte una scena, Moretti fa molti più ciak, ed infatti con Moretti è più facile essere bravi.. Quando il regista tiene tutto un monologo per l’attore è un trionfo. Per il Papà di Giovanna era prevista un sacco di voce fuori campo. E’ uno stratagemma che usa il regista quando il film gli sembra moscio, e allora infila un pò di voce off..Alla fine, con Il papà di Giovanna, ne abbiamo usato pochissimo..

Sesti: Ho l’impressione che nel recitare tu assecondi e in qualche modo sfrutti il tuo corpo, voglio dire, andate d’accordo..

Orlando: Diciamo che i difetti di un attore sono la sua carta d’identità. là c’è scritta la sua storia. Io nasco come comico, mi ricordo che la prima volta che sono andato in scena sentivo una risata generale provenire dal pubblico. fu una cosa meravigliosa, avevo 18 anni. All’inizio ho pensato che ridessero non per le mie battute o per il mio modo di recitare, ma di me come persona...

Sesti: Il portaborse, il film con cui entri in campo..

Orlando: Il film che mi ha aperto un’altra strada, quella di un certo impegno civile..

Sesti: Moretti, il produttore del film, è stato il primo a capire questa tua seconda natura...questo tuo talento drammatico..

Orlando: Si, con quel film è iniziata una carriera che è andata oltre le mie aspettative, ho visto che dopo la comicità, togli togli, si arriva al tragico. Ora vengo considerato più come un attore drammatico che come un attore comico.

Ultima sequenza, bellissima, Il caimano, con Orlando e la Buy che viaggiano su due automobili diverse dopo essere usciti dallo studio dell’avvocato, non ci sono dialoghi...Grande applauso..

Sesti: Due attori bravi con le parole ma anche senza...

Orlando: questa scena mi commuove, ma se ripenso a quando l’abbiamo girata, mi viene da ridere.. I miracoli del cinema, perchè mentre giravamo, su lungotevere, avendo rallentato il traffico con i camera car, la gente stava impazzando e urlava, annate a lavorà...

Prima di chiudere qualche domanda dal pubblico:

Con quali registi vi paicerebbe lavorare?

Buy: Mi piacerebbe lavorare in un bel thriller, il regista non lo so, perchè magari uno bravo, che ti aspetti faccia chissà che cosa, poi magari il film che sbaglia è proprio quello con te...

Orlando: Io sono affascinato dall’intelligenza, e i registi spesso ce l’hanno, sono intellettuali veri, ciò che non sono io. Ovviamente non tutti i registi sono intellettuali, ma molti lo sono. Mi piacerebbe fare un film che raccontasse la storia della famiglia De Filippo, sarebbe un modo per raccontare il Novecento, ed anche la differenza tra il talento e l’intelligenza. Perchè spesso fa più una carriera più brillante uno con meno talento e molta intelligenza, rispetto ad uno che ha tanto talento. Il rapporto tra Eduardo e Peppino in questo senso è emblematico...In questo film che sogno io sarei Peppino, e Toni Servillo, magari sarebbe Eduardo. Il regista con cui vorrei lavorare è Sorrentino, perchè fa un cinema talmente lontano da come sono io, che mi costringerebbe ad un cambiamento, a fare qualcosa di profondamente nuovo.. Lui fa un cinema molto disegnato, molto di testa, mi piacerebbe entrare nel suo mondo..

Un’ora e mezza è volata, din maniera molto divertente. I saluti e l’ultimo applauso, intenso e sincero..


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