X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Intervista a Dominic Cooper e Ludivine Sagnier, protagonisti di The Devil’s Double

Pubblicato il 14 febbraio 2011 da Giovanna Branca


Intervista a Dominic Cooper e Ludivine Sagnier, protagonisti di The Devil's Double

Un attore inglese, Dominic Cooper, e un’attrice francese, Ludivine Sagnier. Ma i loro ruoli in The Devil’s Double di Lee Tamahori non hanno niente a che vedere con la loro provenienza geografica: Ludivine è Saraab, la prostituta favorita di Uday Hussain, figlio del dittatore iracheno Saddam; Dominic è il figlio di Saddam e anche il suo sosia, Latif Yahia, obbligato a fare da “controfigura” al crudelissimo Uday e personaggio realmente esistito, autore di un’autobiografia che ha fornito lo spunto per questo film. “Ma non è un film biografico”, spiega Dominic Cooper. “Le memorie di Latif hanno offerto lo spunto per fare un action movie, una storia di gangster”. Del resto, girare un film aderente alla realtà storica di quegli eventi sarebbe stato impossibile: “non è sopravvissuto nessuno che possa raccontare la verità su come Uday fosse realmente”, continua l’attore. Anche Ludivine Sagnier pone l’accento su questo aspetto: “ al principio ho cercato di fare ricerche, di documentarmi su come i fatti fossero realmente andati. Poi ho capito che l’intento era di creare un film di fiction all’interno di un background storico. Sarebbe stato impossibile fare altrimenti: tutte le persone coinvolte in quegli eventi sono morte, e non c’è modo di riscontrare quale sia la percentuale di verità raccontata dalle memorie di Latif”. The Devil’s Double è però soprattutto il mezzo di una grande prova attoriale, in quanto Dominic Cooper si trova costantemente sullo schermo, a rappresentare due personaggi che sono l’esatto opposto l’uno dell’altro. “La sfida più grande è stata cercare di capire come funzionasse la testa di Uday, interpretare un personaggio così crudele e che odiavo profondamente. Così ho cercato di compatire quella che dev’essere stata la sua infanzia in un mondo terribile come quello in cui è cresciuto. Ho soprattutto voluto evidenziare la sua lotta disperata per riuscire ad essere un uomo di potere, in grado di comandare. In fondo però il mio Uday è un maniaco talmente esasperato da essere quasi fumettistico”. Saraab, “sottomessa” da Uday e innamorata di Latif “è – spiega Ludivine Sagnier – una normale donna mediorientale: una persona che deve sopravvivere. L’ambiente maschile la circonda e preme su di lei, tutto ciò che fa è un’illusione, una bugia. E’ un miraggio, come il significato del suo nome. La prossimità con Uday la intossica a tal punto che alla fine tradisce anche l’uomo che ama. Tutti alla corte di Uday si trasformano in dei bugiardi, anche verso se stessi”. “La cosa strana di interpretare Saraab – continua l’attrice – è stata la doppia relazione che ho dovuto avere con Dominic: mi sentivo come se stessi interagendo con due attori diversi, uno che mi rispettava e l’altro no”. Dominic Cooper infatti è scisso tra due personalità di finzione agli antipodi: “Ho cercato di connotare Latif e Uday attraverso una vocalità e una fisicità completamente diverse”, spiega Dominic. “Ma la cosa veramente difficile, se ad esempio stavo interpretando Uday, era cercare di immaginare quale sarebbe stata la reazione di Latif. E se viceversa stavo interpretando Latif dovevo costantemente avere in mente quanto - nella sequenza che stavamo girando – Uday si comportasse da maniaco. Una delle cose più belle di fare l’attore è interagire con un altro attore, rispondere ai suoi stimoli. Io invece ero da solo, ed è molto difficile creare delle risposte ad una situazione partendo solo da se stessi”.


Enregistrer au format PDF