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L’AMORE GIOVANE - THE HOTTEST STATE

Pubblicato il 22 marzo 2007 da Salvatore Salviano Miceli


L'AMORE GIOVANE - THE HOTTEST STATE

Nello spirare di lontani echi biografici, Ethan Hawke adatta per lo schermo il suo romanzo The Hottest State e presenta nella sezione Orizzonti il suo film dall’omonimo titolo.
Alla sua seconda prova di regia dopo l’esordio datato 2001 (Chelsea Walls), l’attore texano mette in scena il delirio esistenziale di un giovane adolescente stravolto da una storia d’amore che definire complessa è eufemistico ma che ne segnerà la definitiva maturazione.
Film assolutamente godibile nella sua prima parte pur non brillando eccessivamente per originalità, data l’inflazione di pellicole sulle crisi adolescenziali di ogni genere. Come detto, però, gli iniziali sessanta minuti sono caratterizzati da una scrittura rapida ed incisiva con battute gustose e apprezzabili cui fa eco uno stile di regia appropriato. La voce fuori campo del protagonista rende, poi, ancora più confidenziale e caldo il tono del racconto.
Mark Webber, che presta il suo volto a William, possiede le giuste espressioni ed interpreta in maniera convincente il suo ruolo, spalleggiato appropriatamente da Catalina Sandino Moreno nei panni di Sara, ragazza più che problematica la cui insicurezza in materia di affetti è roba da manuale di psichiatria.
Le prime difficoltà, si verificano però quando la storia deve compiere il suo decisivo passo in avanti. È qui che Hawke sembra avere esaurito tutti gli spunti creativi possibili trovandosi costretto a dilungare una trama che, eccettuando brevi sequenze significative come l’incontro, avvenuto dopo più di otto anni, tra il protagonista ed il padre, interpretato dallo stesso regista, non riesce più a mostrare uno sviluppo atto a giustificare la restante ora di proiezione. Di ciò risente anche lo stile che perde in incisività, rifugiandosi in stereotipate soluzioni visive, e, cosa ancora più grave, la sceneggiatura che avvia una ciclica riproposizione di situazioni ed eventi, creando così una immobilità narrativa che a fatica ci conduce verso l’inevitabile salvezza dell’eroe, incarnata dal superamento di quella stasi emozionale cui la travagliata storia d’amore vissuta l’aveva condotto.
Il peccato, se così si può chiamare, sta, probabilmente, nella scelta di un soggetto talmente personale da rendere ostico qualsiasi approccio obiettivo e una ipotetica e conseguente rielaborazione.
Hawke mostra una buona, almeno nella prima parte, fluidità narrativa ed un’interessante approccio alla macchina da presa, cui necessita, però, una progressiva affrancatura da retoriche visive troppo abusate.
Da segnalare anche un esplicito omaggio a due grandi film in cui, guarda caso, il tempo è sospeso tra passato e presente, come The Last Picture Show di Peter Bogdanovich e Paris, Texas di Wim Wenders.


CAST & CREDITS

(The Hottest State) Regia, soggetto e sceneggiatura: Ethan Hawke dal suo romanzo; fotografia: Christopher Norr; montaggio: Adriana Pacheco Rincon; musica: Jesse Harris; scenografia: Rick Butler; costumi: Catherine Marie Thomas; interpreti: Mark Webber, Catalina Sandino Moreno, Sonia Braga, Ethan Hawke, Laura Linney, Michelle Williams; produzione: Entertainment Farm, Barracuda Films; distribuzione: Mikado; origine: USA 2006; durata: 117’


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