X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



L’Innocenza del Peccato

Pubblicato il 8 febbraio 2008 da Giampiero Francesca


L'Innocenza del Peccato

Lieve ma intenso, caotico e al tempo stesso delicatamente ordinato, teatrale e magico, così si presenta La fille coupée en deux del maestro Claude Chabrol. Due ore di passioni e intrighi amorosi. Prodigioso nello stile come un gioco di prestigio ed emozionante come un caleidoscopio di colori, la pellicola del maestro francese riempie la sala di suggestioni, trasciando lo spettatore nel folle dedalo di una vita.

Un maestro è un maestro. Si potrebbe ridurre a questo l’analisi della pellicola di Chabrol, tanto arrendevole diviene l’animo e la mente davanti alla grandezza di quest’autore. Il tocco, lo stile del regista trasforma situazioni, dialoghi, incontri improbabili in vibranti e realissime circostanze. I gesti teatrali dei protagonisti, a tratti tanto carichi da rievocare un film muto, l’assurdità dell’intreccio, finanche le ridondanze di sceneggiatura e messa in scena, divengono parte di un caos ordinato che ben rappresenta la vita. Una logica apparentemente assente che, come i segreti inconfessabili, nasconde la sua presenza lasciando attoniti. Una logica esteriormente invisibile che, come i trucchi di un prestigiatore, regola con precisione e minuzia ogni attimo del racconto senza che se ne vedano le tracce. Un congegno perfetto in cui ogni piccola o grande variabile sembra contribuire al fluire, aleatorio e controllato, del racconto. Di tutto questo Chabrol è il perfetto orologiaio. Come avviene anche per il ticchettio dei secondi, il maestro fa scorrere sulla pellicola, uno dopo l’altra, tutte le follie, le passioni, le perversioni dell’animo umano dirigendo con sapienza gli attori in scena. L’amore, la gelosia, il dolore, la colpa, la pazzia divengono ingredienti di un elisir in grado di dar vita alla pellicola. Un elisir di giovinezza per Chabrol che torna, finalmente, a convincere dopo il tono minore delle ultime due pellicole (La commedia del potere, La damigella d’onore), presente durante l’ultima Mostra del Cinema di Venezia, la quale ha avuto il pregio di riscoprire i "vecchi leoni". Leoni in grado di raccontare l’esistenza, il passare del tempo, il pathos irrazionale della quotidianeità con l’autorità, lo stile proprio ai grandi. Ma, in fondo, non sarà che la vita sia proprio questo? Una lunga, caotica sequenza di fatalità, la combinazione di una serratura non scardinabile, il trucco segreto di un grande illusionista?



Giampiero Francesca


CAST & CREDITS

(La fille coupée en deux) Regia: Claude Chabrol; interpreti: Ludivine Sagnier (Gabrielle Deneige), Benoît Magimel (Paul Gaudens), François Berléand (Charles Saint-Denis), Mathilda May (Capucine Jamet), Caroline Sihol ( Geneviève Gaudens Caroline Silhol), Marie Bunel (Marie Deneige), Valeria Cavalli (Dona Saint-Denis), Etienne Chicot (Denis Deneige), Thomas Chabrol (Lorbach), Jean-Marie Winling (Gérard Briançon), Didier Benureau (Philippe Le Riou); produzione: ALICÉLÉO, RHÔNE-ALPES CINÉMA, FRANCE 2 CINÉMA, INTEGRAL FILM, CANAL+, CINÉ CINÉMAS; scenografia: Françoise Benoît-Fresco; costumi: Mic Cheminal; sceneggiatura: Claude Chabrol, Cécile Maistre; montaggio: Monique Fardoulis; fotografia: Eduardo Serra; musiche: Matthieu Chabrol; origine: Francia 2006; durata: 115’


Enregistrer au format PDF