La banda dei Babbi Natale - Incontro con Aldo, Giovanni e Giacomo

Arrivano, puntuali, i film di Natale, e arriva pure quello di Aldo Giovanni e Giacomo. Dal 17 dicembre, in 650 copie circa.
Il film si intitola La banda dei babbi Natale e avviene tutto in una notte dentro un commissariato di Polizia. Il funzionario di turno è una donna, Angela Finocchiaro, e l’assistente strampalato che l’aiuta è carico di tradizionali accento e movenze. Lo interpreta Giovanni Esposito.
Una notte speciale, quella della vigilia di Natale, dalla quale partono, per tutta la durata del film, lunghi e continui flashback, che costituiscono, situazione dopo situazione, la nuova proposta dei tre comici italiani.
C’è Aldo, come sempre il meno misurato e il più esplosivo dei tre, qui nei panni di un fannullone dedito alle scommesse e al tirare avanti alla meno peggio, c’è Giovanni, un veterinario casinista e incasinato tra moglie e amante, e c’è Giacomo, un medico vedovo e torturato da un super-io enorme e castrante. Devono difendersi dall’accusa di essere una banda di ladri, quando in realtà sarebbero solo una squadretta di dilettanti giocatori di bocce, qualcosa di simile agli appassionati di bowling magistralmente tratteggiati dai fratelli Coen ormai un pò di anni fa. E infatti c’è anche una dichiarata citazione di quel bellissimo film, in questo dei nostri amici pronti a contrastare il cinepanettone classico e invincibile diretto da Neri Parenti. Durante le feste proveranno a combattere (con un film poco volgare e molto garbato, ma divertente davvero solo a tratti), contro la corazzata De Sica-De Laurentiis, mentre durante nei 100 minuti del film cercheranno di spiegare a un commissario diffidente, ma in fondo brava persona, l’equivoco in cui sono caduti, le ragioni delle loro azioni e più in generale le storie della loro vita.
La banda dei babbi Natale è diretto da Paolo Genovese, un regista che aveva lavorato, fino ad oggi, sempre in coppia con Luca Miniero. Poco tempo fa, dopo tre lungmetraggi girati assieme, il migliore dei quali era di sicuro Incantesimo napoletano, i due si sono divisi, e Luca Miniero ha avuto la fortuna e il merito di avventurarsi nel fortunatissimo Benvenuti al Sud, campionissimo di incassi. Ora Paolo Genovese prova a non sfigurare di fronte all’amico, anche se la sua gara è più difficile, vista la già citata ed ardua concorrenza.
Durante la conferenza stampa molti giornalisti si sono complimentati per la riuscita del film, e si è parlato di come è nata la sceneggiatura.
Giacomo: Il film l’abbiamo scritto noi tre con gli sceneggiatori, e presto Paolo Genovese ci ha dato una mano. E’ un’opera collettiva, anche se questa cosa si dice sempre, stavolta lo è stata di più. Abbiamo condiviso le scelte, fatte in maniera quasi assembleare, e le abbiamo rispettate molto una volta sul set, perchè non è facile stravolgere il tanto lavoro fatto in precedenza. Una prima versione del montaggio aveva una durata di due ore e mezzo. Abbiamo dovuto tagliare molto, anche cose divertenti..
Paolo Genovese: Io immaginavo che loro arrivassero sul set un pò anarchici, invece sono stati sempre molto diligenti. Sono sempre partiti in maniera rispettosa del copione, anche se spesso, sul finire della scena, andavano un pò a braccio, improvvisavano qualcosa. E non mancano, nel film, sequenze nate in questo modo, anche se non sono moltissime.
Qualcuno fa notare come il film contenga elementi di politically scorrect, tipo il modo in cui vengono trattati gli animali. La domanda è circa la preoccupazione che qualcuno possa risentirsi.
Giovanni risponde in maniera secca e chiara: In certi casi le reazioni vengono solo dagli sciocchi. E quindi aspettiamo solo che qualche sciocco dica qualcosa.
Nel film c’è una canzone di Mina, dalla quale nasce la domanda sul come sia stato possibile coinvolgere una cantante di solito molto restìa a partecipare a progetti di questo tipo
Giacomo: La leggenda narra (Giacomo sorride guardando il produttore), che Paolo Guerra (il produttore, appunto, presente insieme a Gianpaolo Letta di Medusa) telefonò a Mina, per poter inserire nel film una sua vecchia canzone. Pare che al telefono la cantante disse che proprio la sera prima aveva visto un film di Aldo, Giovanni e Giacomo con i suoi nipotini, e che era una grande fan dei tre attori comici. Da lì la voglia non solo di offrire un suo pezzo, ma addirittura di scrivere una canzone apposta per questo film.
La banda dei babbi Natale, fa notare poi la stampa, è un film migliore degli altri cinepanettoni che vedremo in questo periodo natalizio, ma forse proprio per questo, per il solito paradosso, è un film pericoloso, che la gente potrebbe snobbare. La domanda è se esiste un pò di preoccupazione in tal senso:
Aldo: Noi cerchiamo una comicità e una qualità senza risate grasse. Io sono molto contento del risultato di questo film, è il nostro modo di lavorare. Siamo degli artigiani che seguono tutte le fasi del lavoro e siamo convinti che sia questo il modo migliore per noi di fare le cose.
A Mara Maionchi, che nel film ha un piccolo ruolo, viene chiesto come è nata la sua partecipazione al film:
Mara Maionchi: Giacomo mi conosceva e mi ha chiesto di fare una parte. Ho detto di si perchè sapevo che mi sarei divertita, e così è stato. Non so se sono stata brava, ma so che sul set mi veniva un sacco da ridere. Non posso che ringraziarli di questa opportunità.
Al regista viene chiesto qualcosa circa la sua separazione con Miniero:
Paolo Genovese: Ad un certo punto il destino ha voluto che tutti e due girassimo una commedia non nostra. Che fossimo registi per film di altri. Per quanto mi riguarda è stata un’esperienza inaspettata e molto bella, anche perchè io seguo Aldo, Giovanni e Giacomo da sempre, anch’io sono un loro grande fan. E’ un pò come quando da grande giochi nella tua squadra del cuore.
Un giornalista trova i film di Aldo, Giovanni e Giacomo molto efficaci senza essere mai volgari, e nota come nei loro lavori non ci siano mai parolacce e ragazze nude:
Giacomo rafforza il pensiero espresso da Aldo: E’ il nostro modo di lavorare, non conosciamo un altro modo di fare le cose.
Paolo Genovese: Lavorando con loro ho avuto la sensazione che non si preoccupino del pubblico, nè della critica. Fanno ciò che gli piace, ciò che gli viene naturale fare, senza pensarci troppo o fare troppi calcoli.
Nel film, oltre alle opere d’arte del maestro Mimmo Paladino, ci sono molti altri attori: Giorgio Colangeli, Sara D’Amario, Antonia Liskova, Lucia Ocone, Cochi Ponzoni e Massimo Popolizio.
Colangeli racconta come è stato lavorare con questa banda, con questa grande squadra molto affiatata:
Ho sentito un grande effetto squadra. All’inizio ero un pò preoccupato, da una parte perchè non ho molta dimistichezza con la commedia, e dall’altra perchè sapevo che avrei lavorato all’interno di un gruppo molto collaudato. Devo dire che tutto è stato risolto velocemente appena arrivati sul set, un set dinamico e un pò confuso, parlo di quella confusione preziosa perchè fertile. Loro tre mi piacciono molto, e non bisogna essere abituati alla tv per apprezzare la loro comicità, che invece ha origini molto classiche, molto teatrali. C’è il comico, la spalla e il semicomico...
Aggiunge un commento l’attrice Sara D’Amario, nel film aspirante fidanzata di Giacomo:
La loro comicità è la più difficile da ottenere, perchè gioca con il ritmo e con le parole. Loro non fanno spogliare le donne nei loro film semplicemente perchè preferiscono farle recitare.
Un intervento di Angela Finocchiaro:
L’esperienza è stata bellissima, anche perchè io sono una loro fan storica, anzi preistorica, parliamo della fine degli anni Settanta. Trovo che loro abbiano una onestà di base incredibile, che siano dei clown puri, che non abbiamo in Italia nessuno che gli somigli. E poi sanno fare ridere, ma ridere davvero. Il fatto che siano molto amici, poi, li fa squadra, ed è normale avere un pò di paura prima di lavorare con loro, anche perchè sanno tirare fuori il comico da ogni cosa, sono fantastici.
