La guerra è dichiarata

La guerra è dichiarata è stato candidato agli Oscar 2011 per la Francia, già presentato alla settimana della critica della sessantaquattresima edizione del Festival di Cannes e nella sezione Festa Mobile del festival di Torino. Ed è subito amore. Amore di pubblico e critica per un film doloroso e importante raccontato con sublime dolcezza, originalità e un pizzico di nostalgia tipico di certo cinema d’oltralpe che strizza l’occhio a Truffaut e compagni.
La guerra è dichiarata racconta la storia di Romeo e Giulietta, due giovani che si innamorano a prima vista e di lì a poco, un po’ per caso un po’ per decisa convinzione di aver trovato l’una il perfetto compagno dell’altro, decidono di metter su famiglia. Arriva così il piccolo Adam nelle loro vite a suggellare la felicità di due giovani innamorati ed in carriera. Purtroppo però Adam inizia a stare male. Passano i mesi e non cammina, non parla, vomita spesso e all’improvviso. Dopo alcune visite e numerose analisi, al piccolo viene diagnosticato un tumore al cervello. Tumore che deve essere rimosso ed analizzato il prima possibile. Cancro che deve essere debellato costi quel che costi. Romeo, Giulietta e Adam sono pronti. La guerra è dichiarata.
Una storia terribile, simile a tante che ogni giorno ci troviamo a sentire alla radio, alla televisione o ancor peggio tra parenti, amici e conoscenti. Una storia che potrebbe accadere ad ognuno di noi e che prende spunto proprio dalla terribile esperienza vissuta da Valerie Donzelli, Jérémie Elkaim e da loro figlio Gabriel poco più di sei anni fa. La Guerre est declarée è il loro manifesto contro la paura e la malattia. E’ la voglia di mostrare al mondo intero che nulla è impossibile e che bisogna lottare costi quel che costi. Non c’è nulla di banale, mai una sola scena che possa indurre alla lacrima facile. Durante il corso della malattia e delle varie cure alle quali Adam viene sottoposto, la giovane regista lascia fuori dalla stanza la macchina da presa. Non ha bisogno di mostrare un male e un dolore che poca dignità lascerebbe al malato. Indugia invece sui volti di amici e parenti, e su quella dei due genitori. Ragazzi con le loro paure e con le loro debolezze che a turno cercano di dar forza all’altro e sconfiggere le loro paure. Dialoghi mai banali, mai eccessivi e spesso sorprendenti nel realismo che riescono ad infondere ai pensieri spesso astratti dei loro protagonisti. Splendida poi la scelta dei loro nomi: "Romeo e Giulietta, il dramma è scritto nel nostro destino" dice il protagonista durante il loro primissimo incontro. Una metafora attraverso la quale la regista vuole dirci che nessun destino è segnato, che ciò che ci accade può dipendere da noi e che quindi non bisogna rassegnarsi. Da sottolineare inoltre la bellezza delle immagini e le infinite possibilità che una macchina fotografica digitale come la 5D della Canon, può offrire. Sebastien Buchmann, abile direttore della fotografia, è riuscito a dare alla pellicola una gamma di colori ed una luminosità tale da non aver nulla a che invidiare a lungometraggi girati in pellicola. Unito ad un montaggio ben ritmato, ad una scelta delle musiche davvero azzeccata e alla bravura di tutto il cast (compreso il piccolo Gabriel, che interpreta Adam a otto anni) fanno di questo piccolo gioiello una delle produzioni più belle ed importanti dell’anno scorso.
(La guerre est declarèe); Regia: Valérie Donzelli; sceneggiatura: Valerie Donzelli e Jérémie Elkaim; fotografia: Sébastien Buchmann; montaggio: Pauline Gaillard; interpreti: Valerie Donzelli, Jérémie Elkaim, César Desseix, Gabriel Elkaïm; produzione: Rectangle Productions, Wild Bunch, Canal+, Ciné, Cofinova 7, Uni Étoile 8, Arte / Cofinova 6, Région Ile-de-France; origine: Francia, 2011; durata: 100’.
