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La preda perfetta

Pubblicato il 19 settembre 2014 da Giammario Di Risio
VOTO:


La preda perfetta

Qui il protagonista è logos di redenzione; la sua massa e la sua solitudine potranno trovare pace solo mediante una scelta, e gli adiuvanti disposti sul percorso abbracciano l’angelo e il diavolo, la maturità e l’incoscienza, la fine e l’inizio. La città brulica di personaggi solitari e la pazzia del genere umano diventa strumento per esplorare la qualità tecnica, estetica del mezzo cinematografico.

L’ex poliziotto Matt Scudder ha smesso di bere da circa un anno e riesce a trovare sollievo soltanto nell’ascoltare il “mondo” presso un ritrovo di alcolisti anonimi. Un giorno però il passato ritorna sotto forma di richiesta: il trafficante di droga Dan Stevens, alias Kenny Kristo, vuole che lui trovi, senza mettere in mezzo gli sbirri, i colpevoli che hanno violentato, torturato e brutalmente assassinato sua moglie. Scudder inizia subito la ricerca; ad affiancarlo nell’indagine ci sarà anche un ragazzino trovato per caso in una biblioteca: lo smaliziato e dolce T.J..

L’inizio è in medias res e alberga il passato del protagonista in una sequenza veloce e carica di spari e stacchi frenetici, che già delineano la buona cifra tecnica del film e l’ottima cornice estetica. Il personaggio di Scudder abbraccia, nonostante il plot poliziesco, il tema sacro all’interno del nostro contemporaneo. È un uomo che sente di aver peccato, che vive il senso di colpa come una sconfitta e che comprende, in forma parabolica, i suoi errori affrontando nuovamente quel mondo abitato da criminali, pazzi schizzati e drogati. T.J. è un angelo del nostro tempo mentre Kristo, insieme al fratello tossicodipendente Peter, si pone in una limbo chiarificante allo spettatore cosa sia realmente giusto e cosa sbagliato. Ma il film non è solo una partitura moralizzante, viceversa presenta versanti grotteschi che rasentano la parodia soprattutto nel rapporto tra Scudder e i criminali.

Il regista e sceneggiatore Scott Frank ha un suo caro salvatore nella grande resa attoriale di Liam Neeson, capace da solo di mantenere alta la concentrazione della fruizione; tuttavia riesce ad emanciparsi relativamente da ciò anche grazie a soluzioni tecniche molto interessanti, come le riprese dall’alto in spazi chiusi che donano non claustrofobia viceversa ampiezza al quadro oppure la scrittura che rende le sequenze veloci e quasi mai ridondanti. Ispirato al romanzo di Lawrence Block “Un’altra notte a Brooklyn”, La preda perfetta presenta interessanti pregi e qualche difetto da riscontrare soprattutto nell’evidente scarto attoriale tra Neeson e il resto del cast, fatta eccezione per il personaggio di T.J..


CAST & CREDITS

(A walk among the tombstones); Regia: Scott Frank; sceneggiatura: Scott Frank; fotografia: Mihai Malaimare Jr.; montaggio: Jill Savitt ; musica: Carlos Rafael Rivera; interpreti: Liam Neeson, Dan Stevens, David Harbour, Boyd Holbrook; produzione:1984 Private Defense Contractors,Cross Creek Pictures, Da Vinci Media Ventures, Double Feature Films, Exclusive Media Group, Free State Pictures, Jersey Films; distribuzione: Eagles Pictures; origine: USA, 2014; durata: (esempio) 114’;


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