Leviathan
Il leviatano, mostro biblico che già Hobbes aveva messo in relazione con il potere politico, diventa nel film omonimo di Andrey Zvyaginstev - Leviathan - metafora del potere politico schiacciante e corrotto che stritola l’uomo comune che cerca di affrontarlo. "Si può forse pescarlo con un amo o legare la sua lingua con una corda?" recita l’antico testamento, citato dal prete ortodosso che parla con il protagonista Kolia.
Kolia, novello Giobbe - ed infatti il mostro biblico si trova nei testi sacri proprio nel libro di Giobbe - ha la sua casa ed un’officina da meccanico in riva al mare in una piccola cittadina russa, una moglie che ama ed un figlio adolescente. Quando il comune cerca di sfrattarlo per costruire nei suoi possedimenti, Kolia lancia una malaugurata sfida al potere - incarnata dal sindaco malavitoso in combutta con il diacono locale - che lo priverà di tutto come il Giobbe biblico.
Duro atto di accusa contro la politica russa e contro la complicità delle stesse gerarchie della chiesa ortodossa, Leviathan allude ai vertici del potere russi senza mai nominarli, se non indirettamente, e mette alla berlina gli stessi storici capi dell’ Unione Sovietica, i cui ritratti vengono utilizzati da Kolia e gli amici per il tiro al bersaglio.
La morsa del potere si stringe progressivamente intorno al protagonista impotente, anche attraverso una burocrazia ed un potere giudiziario dagli echi kafkiani. A simboleggiare metaforicamente il mostro che sta per ingoiare Kolia ci sono le enormi balene che nuotano in quei mari, e lo scheletro di una di loro sul bagnasciuga nei pressi della casa della famiglia del protagonista.
Leviathan è un film coraggioso, dalle immagini maestose e metaforiche come solo i russi le sanno realizzare, ma il j’accuse che sta al suo cuore è reso in maniera esageratamente letterale e didascalica, e le psicologie dei personaggi sono troppo abbozzate perché si possa sentire fino in fondo la loro tragedia.
(Leviathan) Regia: Andrey Zvyaginstev; sceneggiatura: Oleg Negin, Andrey Zvyaginstev; fotografia: Michail Krichman; interpreti: Alexey Serebryakov (Nikolay), Elena Lyadova (Lilya), Vladimir Vdovichenkov (Dmitry), Roman Maydanov (Vadim); produzione: Non-Stop Production; origine: Russia; durata: 141’.