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Los Bastardos - Premio Speciale della Giuria Mini - Noir Film Festival

Pubblicato il 9 dicembre 2008 da Salvatore Salviano Miceli


Los Bastardos - Premio Speciale della Giuria Mini - Noir Film Festival

Dopo l’ottimo passaggio, in termini di critica favorevole, sugli schermi del recente Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard ed il successo al Festival di Mar del Plata (miglior film latinoamericano) arriva al Noir Film Festival Los Bastardos, secondo lungometraggio di Amat Escalante. Jesus e Fausto, due clandestini messicani a Los Angeles, i protagonisti del film. La mattina lavoratori giornalieri, quasi sempre impiegati in cantieri edili per pochi dollari l’ora, la sera improvvisati sicari. Un uomo ha chiesto loro, in cambio di un ottimo compenso, di assassinare la moglie facendo irruzione in casa nelle ore notturne.
Siamo assai lontani dalle atmosfere thriller che una tale trama potrebbe suggerire. Escalante si preoccupa di carpire tutti i momenti della giornata dei suoi principali personaggi. Li aspetta all’inizio con una camera fissa che si lascia raggiungere prima di iniziare a seguirli. E lo stile non cambia anche quando la tensione cresce, quando l’azione si sposta nella casa della vittima designata. Sarebbe più esatto parlare, però, di una “non azione”. Sembra quasi che nulla accada quando in realtà la situazione è prossima a precipitare. Di questo sono principali artefici i movimenti di macchina, o l’assenza di essi, che il regista dispone.
Lunghi piani sequenza accompagnano e catturano i segmenti della storia. L’atmosfera pare rarefarsi con l’andare avanti della pellicola. I tre attori, la coppia di messicani e la donna in attesa di capire se l’esecuzione che l’aspetta avrà davvero luogo, si fanno specchio di una realtà lentamente votata al surreale. In tutto questo una violenza sessuale che non vede e conosce urla né resistenza, semplicemente accade come accade l’epilogo (che non sveleremo), quasi inaspettato ma ormai resosi necessario.
Forse è un errore ed insieme un troppo semplicistico accostamento, ma viene da pensare ad Haneke ed al suo splendido e brutale Funny Games (quello del 1997). Enormi le differenze, ed anche il valore assoluto, diverso il modo di accostarsi alla violenza ed il contesto della storia, eppure la sensazione, almeno in parte, è quella di trovarsi vicini ad una eco di quella stessa inquietante immobilità. C’è qualcosa di non risolto in Los Bastardos. Il segmento centrale eccede un po’ in una forma che è anche parziale autocompiacimento e certi atteggiamenti sono troppo insistiti. Durante la visione francese il film ci aveva lasciato abbastanza interdetti. Questa seconda visione aiuta ad accertare meglio i pregi, non pochi, della pellicola ma rafforza anche i dubbi inerenti, come detto, alcuni passaggi poco fluidi.
Quello che emerge è il talento di Escalante, regista ancora molto giovane. Talento che si esprime nelle immagini e nella scrittura essendo anche cofirmatario della sceneggiatura. Possibile il Leone Nero quale migliore opera in competizione.


CAST & CREDITS

(Los Bastardos); Regia: Amat Escalante; sceneggiatura: Amat Escalante, Martin Escalante; fotografia: Matt Uhry; montaggio: Ayhan Ergusel, Amat Escalante; interpreti: Jesus Moisés Rodriguez (Jesus), Rubén Sosa (Fausto), Nina Zavarin (Karen); produzione: Mantarraya; distribuzione: Le Pacte; origine: Messico 2008; durata: ‘90;


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