Man push Cart

Immaginate una Manhattan sconosciuta alle prime luci dell’alba. Pensate all’immensità dei suoi grattacieli ancora coperti dalle ombre della notte e dalla foschia mattutina. Ora stagliate in un piccolo angolo di questa immagine, la figura di un uomo che comincia a preparare il suo carretto ambulante per vendere ciambelle e caffè caldo alla Grande Mela che si sveglia.
L’essenza di Man Push Cart è tutta in questa sequenza di immagini, dove la solitudine e l’estraneità del venditore Ahmad risaltano inconfodibilmente. Attraverso la regia pulita ed essenziale di Ramin Bahrani seguiamo da vicino le vicende di questo piccolo commerciante pakistano e del suo chiosco. Un uomo che non riesce ad integrarsi, in una New York da poco uscita dalla tragedia dell’undici settembre e che non vede di buon occhio immigrati di religione musulmana.
La macchina da presa passa leggera accanto al protagonista, senza far mai sentire la sua presenza e regalando agli spettatori frammenti di vita reale. Si scopre così che Ahmad in passato era stato un cantante di successo nel suo paese e che ora è costretto a dover fare questo misero lavoro, per poter tirar su qualche soldo per mantenere sua figlia. Quest’ultima non si vede mai nel film, ma è una presenza fortissima, il vero motore delle azioni del protagonista.
Il tutto si chiuderà proprio come era cominciato, con Ahmad che prepara il carretto completando la circolarità della sua esistenza che va avanti con sogni e ambizioni, puntualmente affogate nel caffè della mattina.
La solitudine e l’estraneità di un venditore iraniano incapace ad integrarsi nella realtà newyorkese del post 11 settembre
Con questo suo secondo lungometraggio Bahrani (il primo era Strangers) dimostra di essere un autore veramente interessante, se non altro per essere riuscito lì dove la politica ha fallito, unendo U.S.A. e Iran nella produzione del film. Eccellente!
Regia: Ramin Bahrani; sceneggiatura: Ramin Bahrani; fotografia: Micheal Simmonds; montaggio: Ramin Bahrani; musica: Peyman Yazdanian; interpreti: Ahmad Razvi, Leticia Dolera, Charles Daniel Sandoval, Ali Reza, Farooq “Duke” Mohammad; produzione: Ramin Bahrani, Pradip Ghosh, Bedford Bentley III per Noruz Films.
