Mr. & Mrs. Smith

Dobbiamo ammetterlo: conoscendo ed amando l’opera di chi era stato chiamato al timone del film più chiacchierato dell’anno, non poche erano le aspettative che nutrivamo nei confronti di questo Mr. & Mrs. Smith. Doug Liman è infatti uno dei pochi cineasti americani che negli ultimi anni ha saputo sorprenderci con il suo cinema, fatto di notevole sapienza registica e gusto personale per la messa in scena. Nel variegato panorama del cinema statunitense abbiamo sovente assistito a numerosi casi di autori che, dopo aver dimostrato un’interessante vena poetica o estetica nei loro esordi indipendenti e low-budget, hanno poi abbastanza clamorosamente fallito nel confronto con produzioni molto più importanti e “guidate” dalle Major hollywoodiane. La filmografia di Doug Liman, almeno fino a questo spiazzante Mr. & Mrs. Smith, stava invece dimostrando un percorso totalmente inverso: dopo gli esordi non più che simpatici di Swingers (id., 1996) e Go - Una notte da dimenticare (Go, 1999), la prima mega-produzione che si è trovato a dirigere è risultato senza dubbio lo spy-movie più intelligente e riuscito degli ultimi anni; stiamo parlando di The Bourne Identity (Id., 2002), interpretato da Matt Damon, Franka Potente e Chris Cooper; sfruttando in pieno l’eleganza dell’ambientazione tutta europea, Liman aveva messo in scena un action-movie di corposo spessore drammatico e di precisa impostazione visiva, dotato inoltre di un ritmo narrativo capace di improvvise e sorprendenti accelerazioni. Ebbene, scelto a dirigere questo blockbuster che sprizza glamour da ogni fotogramma, il filmaker smentisce inopinatamente quanto di buono pensato su di lui e ci propina un prodotto che, a parte qualche fievole lazzo da commedia, si sbriciola immediatamente sotto il segno della più triste scontatezza. L’incipit della storia, e soprattutto alcune iniziali scelte di regia di Liman, farebbero pensare ad un prodotto dotato di una sua originalità, capace di mescolare lo spettacolo del “mainstream” con la scioltezza del lungometraggio indipendente. Già dopo pochissimi minuti di pellicola però tutto scivola in un’ovvietà che invade la messa in scena, la recitazione degli attori e soprattutto una sceneggiatura retorica al limite del parossismo. Gli unici pregi che lo script di Simon Kinberg riesce a regalarci sono un paio di scene in cui la scaramuccia - verbale e fisica - tra i coniugi Pitt/Jolie diverte in virtù di qualche trovata umoristica: per il resto la struttura narrativa di Mr. & Mrs. Smith non approfondisce nessuno dei personaggi protagonisti presentati, spreca banalmente quelli deputati al ruolo di spalla - vedi il bravo Vince Vaughn - e soprattutto ripropone per due ore una formuletta studiata a tavolino per far ridere lo spettatore, ma che già alla terza volta di fila inizia ad annoiare. In aggiunta ai vistosi e nocivi buchi all’interno dello sviluppo (mancato) della trama, il film non possiede poi neppure il necessario cast tecnico di supporto in grado di ovviare a tali pecche: soprattutto il montaggio di Michael Tronick si limita a scatenare l’azione al massimo delle proprie potenzialità spettacolari, senza lasciare il dovuto spazio al ritmo che anticipa, gonfia e sorregge il tono più scanzonato che era stato voluto per improntare l’operazione. Piuttosto sconcertati dall’enorme successo di pubblico che il film ha ottenuto - nel momento in cui stiamo scrivendo ha incassato 186 milioni di dollari nel solo mercato statunitense e ben 430 in tutto il mondo! -, ci auguriamo di poter in futuro classificare questo strampalato Mr. & Mrs. Smith come semplice incidente di percorso nella filmografia di Doug Liman; speriamo di ritrovare al più presto questo cineasta al timone di un prodotto di intrattenimento che sia prima di tutto un momento di cinema intelligente, e conseguentemente l’espressione di una poetica cinematografica espressa in maniera coerente. A ben guardare anche in questo lungometraggio l’autore prova ad inserire una suo tocco personale, ma viene infine sovrastato dalla strabordanza patinata delle due star protagoniste. Lo attendiamo in opere più consone alla sua stilizzata lucidità registica, ed intanto continuiamo a guardarci il DVD di The Bourne Identity...
Cast & Credits Regia: Doug Liman; sceneggiatura: Simon Kinberg; fotografia: Bojan Bazelli; montaggio: Michael Tronick; musica: John Powell; cast: Brad Pitt, Angelina Jolie, Vince Vaughn, Adam Brody, Kerry Washington; produzione: Arnon Milchan, Akiva Goldsman; distribuzione: 01 Distribution; origine: U.S.A.; durata: 122’
