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Nauta

Pubblicato il 3 giugno 2011 da Enrica Orlando


Nauta

Sul dizionario, Nauta vuol dire navigatore. E subito viene in mente il mare. Bruno, protagoista del film diretto dal regista esordiente Guido Pappadà, identifica il verbo navigare con il concetto di armonia, un sogno in una vita adesso spenta e monotona. Quando un suo vecchio amico gli racconta di aver assistito al fenomeno naturale e rarissimo dello Shen, che Bruno studia in qualità di antropologo, il desiderio di assistere alla manifestazione che insegue da tanto tempo e che è simbolo dell’armonia tra uomo e natura, risveglia in lui una nuova ragione di vita. Radunata una piccola squadra, si imbarca sulla Marinella, antico yacht a vela, alla volta dell’isola della Galite dove avrebbe avuto luogo il fenomeno. Con lui viaggiano Davide, amico di vecchia data e proprietario dello yacht, un marinaio, una biologa e un sommozzatore. Il viaggio dura tre giorni, un tempo breve sulla terra ferma ma lunghissimo in mare: l’acqua dilata la vita, la rischiarano mettendone in luce l’essenza. Navigando, tutto scorre seguendo il ritmo delle onde che si rompono sulla chiglia della barca : ondeggiano i pensieri, i sentimenti, i legami nati in una intimità forzata che ti denuda senza pietà. Se poi ti imbraghi a una corda e ti lasci andare, la barca ti guida e continua a inseguire la meta, il sogno per cui si è intrapreso il viaggio. Tutto diventa piccolo e lontano come la terra che hai lasciato e cosi si può confessare la propria identità sessuale, un tradimento, un vizio, un dolore. L’importante è scivolare insieme, lasciarsi tutto alle spalle mentre si avanza, evitare di pensare troppo per non imbarcare acqua e andare giù. A bordo, compagni di viaggio con identità diverse ma legata dallo stesso desiderio di assistere all’armonia, osservare qualcosa di diverso che spieghi il tutto e lo renda, infine, bello. Ci si perde con grande piacere nelle immagini vive e calde, nella spiritualità del mare, nella carnalità del sole e nella fisicità dei personaggi; tutti elementi che comunicano molto più delle ricorrenti teorie New age di Bruno che rischiano di disorientare la narrazione, proprio come onde anomale che ti colgono un po’ di sorpresa e spezzano l’armonia. Sorge il dubbio che il vero Shen si manifesti durante il viaggio a contatto con il mare aperto e il raggiungimento della meta diventa superfluo. L’armonia probabilmente non è confinata su un’isola.


CAST & CREDITS

(Nauta) Regia:Guido Pappadà ; sceneggiatura:Massimo Andrei, Dario Iacobelli, Guido Pappadà; fotografia:Duciio Cimatti ; montaggio:Giogiò Fanchini ; musica:Paolo Polcari e Paolo Del Vacchio ; interpreti:Davide Coco, Luca Ward, Massimo Andrei, Elena Di Cioccio, Paolo Mazzarelli, Giovanni Esposito, Riccardo Zinna, Vincenzo Merolla, Monica Ward ; produzione:Christian Lelli, Silvana Leonardi, Carlo Falcone; distribuzione: Iris Film; origine:Italia; durata:84’.


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