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Ned Rifle - Panorama

Pubblicato il 18 febbraio 2015 da Fabiana Sargentini

VOTO:

Ned Rifle - Panorama

Hal Hartley è sempre Hal Hartley. Ironicamente pungente tratta di temi enormi e intoccabili come la vita, la morte, la religione, il sesso. È un intellettuale che gioca con i sentimenti. Una spinta vitale dal sapore arcaico spinge i personaggi a confrontarsi gli uni con gli altri come in una battaglia mitologica. Non a caso questo ultimo film, Ned Rifle, (che è il nome del protagonista interpretato da Liam Aiken) che completa la trilogia della famiglia Grim, iniziata nel 1997 con Henry Fool e continuata nel 2007 con Fay Grim, parte con un ragazzo che prega all’aria aperta, a viso scoperto, non riparato dalle protettive pareti di una chiesa, prega in piedi, di profilo, una gamba più avanti dell’altra, come in postazione di avvio di una gara di corsa. Prega Gesù Cristo perché lo protegga e lo conduca sotto il suo segno nelle scelte che si troverà a fare. Terminata l’invocazione, corrisponde l’occhiolino ammiccante della coetanea Claire, una dolce fanciulla vestita castamente con una sorta di divisa nera. Tutto ciò accade in una comunità evangelica. Padre Gardner (interpretato da uno degli attori feticcio di Hal Hartley sin dalle prime pellicole degli anni Novanta, Martin Donovan) è un pastore protestante con tanto di moglie bionda e figlia, la suddetta adolescente inquieta, che ha accolto nella sua dimora, evangelizzandolo, per i passati quattro anni il giovane Ned. Dalla televisione apprendiamo che una terrorista, condannata all’ergastolo, è stata trasferita nel carcere cittadino proprio oggi che Ned compie diciotto anni. Ma qual è la relazione tra questi due accadimenti? Che Fay (interpretata da una fantastica Parker Posey), la terrorista, è la madre del ragazzo che, avendo deciso di lasciare la comunità religiosa al compimento della maggiore età, per prima cosa le porta visita in prigione.
La madre è commossa, a suo modo affettuosa. Ma il piano di Ned è più tortuoso di un semplice saluto alla procreatrice: vuole sapere dove sia finito il padre, Henry, attribuendo a lui la colpa delle azioni fuorilegge materne da cui sono scaturite, come in un domino a catena devastante, tutte le sue disgrazie. In un gioco ad incastro tra religione, filosofia, letteratura, leggende, repressioni e liberazioni, rimozioni e rispecchiamenti, traumi infantili, deviazioni, personaggi legati gli uni agli altri a doppio filo senza saperlo o ricordarlo, legami di cui però spesso esistono prove cartacee tangibili perché c’è sempre uno dei personaggi che ci ha scritto una raccolta di poesie,una tesi di laurea, una biografia per mano di un ghost writer che poi così fantasma non è...
Dialoghi surreali a tratti esilaranti, attori perfetti, caratterizzazioni paradossali eppure credibili, tutte carte che Hartley spariglia e raccoglie e poi butta per aria ogni volta con la sapienza di un prestigiatore. Gustoso come un gelato al cioccolato fondente, il cui sapore si percepisce ancora a lungo nel palato, una volta degustato fino all’ultima leccata.


CAST & CREDITS

(Ned Rifle); Regia, sceneggiatura e musica: Hal Hartley; fotografia: Vladimir Subotic; montaggio: Kyle Gilman; interpreti: Liam Aiken, Aubrey Plaza, Parker Posey, James Urbaniak, Thomas Jay Ryan, Martin Donovan, Karen Sillas, Robert John Burke, Bill Sage; produzione: Possible Films; origine: USA, 2014; durata: 85’


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