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Nelle tue mani - Panorama Italiano - Tff 2007

Pubblicato il 2 dicembre 2007 da Edoardo Zaccagnini


Nelle tue mani - Panorama Italiano - Tff 2007

Il ritorno di Peter Del Monte, 7 anni dopo, è rigorosamente a basso budget. Ed è un film pieno di buone intenzioni. Nelle tue mani parla di giovani, di famiglia, di tantissimi e ben raccontati sentimenti. Ma il tema che lo genera, che lo cresce e che prende corpo man mano che il film avanza, è quello dell’abuso sessuale in ambito familiare. Come dire, l’origine di un male che giace limpido e orribile alla fine di un doloroso viaggio. Teo e Mavi si incontrano come tanti giovani per i vicoli di una vecchia Roma un po’ anonima, un po’ riconoscibile e magica come al solito. Come per tanti coetanei, c’è prima la paura e poi tanto corpo. Il film corre, non si afferra con facilità dove il regista voglia andare a parare. Nelle tue mani sembra non volersi fermare e non volersi abbandonare ad un preciso terreno. I due ragazzi saltano nel matrimonio e nell’inquadratura successiva una bimba dorme vicino a loro, delicatamente. Il film si gira nelle quattro mura rese necessarie dal budget ridicolo e Del Monte lo ammette francamente, con rabbia e decisione. All’improvviso l’amore fa i conti con personalità, esperienza ed educazione. I due si allontanano vertiginosamente. Sembra un film sulla coppia, sulla dificoltà dello stare insieme oggi: un Casomai magrissimo e povero ma tenace e combattivo, senza borghesia milanese, di vere maioliche di periferia. Teo vive di coscienza, con calma risponde alle difficoltà di un paese in cui chi è un genio a scuola, e all’università, poi, non è detto, anzi tutt’altro, che trovi lavoro. Teo, però, respira calmo e calmo si rimbocca le maniche. Calmo e addolorato scopre in Mavi una ragazza fatta di grande sofferenza, di incapacità di gestirsi, sopra le righe nei sentimenti, negli errori e negli impulsi negativi. Diventa un film su un allontamento rapido e silenzioso. D’ora in poi, non è passata nemmeno un’ora, seguiremo la strada di Teo e quella di Mavi. Ma la seconda strada sarà il campo principale dell’indagine del regista. Si capisce, frame dopo frame, che è il dolore della ragazza, il suo folle comportamento a far muovere il film. Teo, come gli spettatori in sala, osserva, si chiede e non può non ammettere silenziosamente il dolore profondo della donna. Che dispiace a lui e stordisce e incuriosisce fortemente noi. A volte sorridiamo, in questo film che non è mai una commedia. Poi, quattro o cinque volte, ci ritroviamo per il collo nel dolore e nell’ingiustizia. L’amore fragile si riaffaccia nel film tutte le volte che il dolore e la fatica sembrano assopirsi per riprendersi la leadership maleficamente subito dopo. Di quella pace momentanea, di quell’armonia precaria ammiriamo la bellezza ed il modo delicato in cui il regista sa raccontarcela. Vediamo in Del Monte quella personalità semplice e piena di vita che è cinema d’autore ma non di genere autoriale. Capiremo tutto meglio, e faremo tutti i nostri conti, quando un finale freddissimo, bruciante e pudico nel linguaggio, ci fornisce molte spiegazioni. Da allora, ripensiamo il film partendo da quel nodo e lo consideriamo un buon film sulla vita e sulle difficoltà, a volte enormi, che questa può produrre in certi casi. Non notiamo nel film perfezione ma tanta matura e spessa genuinità. Kasia Smutniak è bellissime e brava. Marco Foschi è molto bravo.


CAST & CREDITS

(Nelle tue mani); Regia : Peter Del monte; sceneggiatura: Peter Del Monte, Michele Pellegrini; fotografia: Marco Carosi Shore, montaggio: Erika Manoni Shore, interpreti: Kasia Smutniak, Marco Foschi, Severino Saltarelli, Luciano Bartoli, Simona Caramelli, Alberto Cracco, Gaetano Carotenuto, Alba Rohrwacher, Carolina Levi; produzione: Roberto Levi, Matteo Levi, Bruno Tribbioli, Alessandro Bonifazi per 11 Marzo cinematografica, Blue Film, CocaColor, distribuzione: Teodora film; origine: Italia, 2007


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