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Nessuno mi può giudicare (Conferenza stampa)

Pubblicato il 16 marzo 2011 da Enrica Orlando


Nessuno mi può giudicare (Conferenza stampa)

Al suo esordio cinematografico come regista, Massimiliano Bruno si presenta alla conferenza stampa per Nessuno mi può giudicare, in anteprima l’ 11 marzo al cinema Adriano di Roma e in uscita nelle sale il 16 marzo.

Come è nato questo progetto?

Massimiliano Bruno Sono arrivato a questo esordio lentamente, facendo la cosiddetta gavetta. Sono anni che conosco Paola Cortellesi e con lei ho iniziato a lavorare a teatro. Poi ho lavorato molto come sceneggiature e sono approdato a questo lavoro, scritto a due mani con Edoardo Falcone, che tra l’altro si è cimentato nei panni del masochista, lo avrete notato … Abbiamo cercato di scrivere qualcosa di divertente, spensierato e allo stesso tempo abbiamo parlato di tolleranza e integrazione nella società contemporanea. Ho scelto di utilizzare la comicità per parlare di altre cose, di un’Italia che scende a compromessi, perché è costretta a farlo. Forse il prossimo progetto parlerà di quell’Italia che non ci sta …

Come si sono calati i due protagonisti in questi ruoli?

Massimiliano Bruno Io ho sempre saputo che Paola ha moltissime corde. Ha studiato molto per trasformasi e interpretare il grande crollo che subirà nel film e che la trasformerà da donna superficiale e snob a donna che impara a gradire l’umanità del popolo. Per Raoul forse è stato più difficile. Nel senso che il ruolo da coatto non lo aveva mai interpretato, mai cosi a fondo quanto meno. Invece ha fatto un grande lavoro per impostare la voce, il modo di parlare, la postura, certi atteggiamenti … eccezionale.

Paola Cortellesi - Ma con Bruno è stato semplice lavorare bene. Ci conosciamo da quindici anni. Inoltre lui è anche un bravissimo attore ed ha la pregevole qualità di affrontare le cose sgradevoli con comicità. Quello è un dono, o ce l’hai o non ce l’hai. Poi l’alchimia con Raoul si è creata grazie all’atmosfera generale sul set, siamo tutti amici da anni. Con molti del cast tecnico ho condiviso un certo registro comico, una complicità che non può che far bene al film.

Raoul Bova Si effettivamente Bruno ha creato una bella atmosfera, un clima di complicità, di non giudizio, dove ci si sente di osare anche di più. Io infatti mi sono cimentato per la prima volta in questo tipo di commedia e devo dire che mi sono trovato molto bene

Rocco Papaleo Sì … che palle … questa retorica che sul set siamo tutti amici, una famiglia … io la odio ma devo ammettere che stavolta non posso uscirne … è cosi. È proprio così. Siamo tutti amici. Bruno ha chiamato a raccolta tutti attori molto bravi, attori che non sono solo comici. E ne è uscito fuori un film con molta personalità secondo me.

Come la prenderà Moretti la citazione a "Ecce Bombo" (ve lo meritate Nanni Moretti)?

Rocco Papaleo Ma tanto è molto difficile che Moretti mi chiami … Massimiliano Bruno Ma quella non è una citazione a Moretti, è un omaggio. Io adoro Ecce Bombo. E’ un omaggio.

Come è stato lavorare al Quarticciolo?

Paola Cortellesi - Bisogna dire che Roma ormai si è abituata al cinema, addirittura in alcuni casi mal lo sopporta. Al Quarticciolo era una festa continua. Massimiliano Bruno – Basti dire che mentre guardavo il girato, mi si è avvicinato un tizio in tuta, con le braccia conserte e mi fa: “io questa gliela farei più intensa”

Come hai previsto certe particolarità del lavoro delle escort?

Massimiliano Bruno - Ho intervistato delle escort per sapere come vanno davvero le cose.

Come si è svolto il lavoro di sceneggiatura?

Edoardo Falcone - Io e Bruno abbiamo lavorato insieme per anni. Bruno - Abbiamo lavorato in tutto relax. Fuori dall’ ufficio, tra amici. Il discorso attuale comunque è molto evidente Il discorso sull’attualità è ovvio. L’Italia è un paese bellissimo perché c’è gente come il personaggio di Raoul che lavora onestamente. Poi purtroppo siamo capitati in un’epoca in cui siamo rappresentati dai personaggi sullo yatch , corrotti, senza umanità. Io invece volevo parlare di umanità.

Qual è stata la difficoltà nel calarsi in questi ruoli?

Lucia Ocone - Io mi sono divertita molto a far uscire la coatta che è in me e rendere un personaggio fuori dalle righe.

Lillo - Io volevo ringraziare Bruno per avermi finalmente fatto uscire dal ruolo di bello che mi tormenta ormai da anni.

Valerio Aprea – Il personaggio di Biagio è praticamente un documentario su di me. Io sono cosi.


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