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Nessuno mi troverà

Pubblicato il 19 maggio 2016 da Matteo Galli
VOTO:


 Nessuno mi troverà

Il problema e la sfida di fondo di Nessuno mi troverà, l’interessante documentario di Egidio Eronico su Ettore Majorana viene evidenziato abbastanza presto, allorché l’operatore Carlo Rinaldi compie una panoramica inquadrando un significativo numero di testi (romanzi e saggi, italiani e stranieri) che - a cominciare dal più celebre di tutti ossia La scomparsa di Majorana di Leonardo Sciascia, uscito a puntate fra l’agosto e il settembre del 1975, e lo stesso anno in volume – si sono occupati da più diversi punti di vista di quello che resta uno dei più grandi misteri della storia intellettuale del Novecento.

A fronte di tutta questa messe di materiali esistenti che hanno, di volta in volta, avanzato le più svariate e fantasiose ipotesi (suicidio? ritiro in convento? morte accidentale? ingresso nella task force del Reich?) Eronico come si posiziona? Riesce a dire qualcosa di minimamente originale? Riesce a farlo in modo minimamente originale? Non conosciamo tutta la bibliografia esistente, ma, probabilmente, la risposta alla domanda è: sì. Eronico propone una duplice ricognizione: una prima, squisitamente e tipicamente documentale, che – oltre a smentire alcune delle più fantasiose ipotesi sopra elencate – si concentra su una chiave di lettura che si potrebbe definire psicologico-sistemica, volta a indagare non solo la complicata personalità di Majorana ma anche e soprattutto le oltremodo complesse relazioni fra Majorana e il gruppo di Via Panisperna, in particolare con Enrico Fermi. Tale ricognizione si fonda soprattutto su testimonianze di storici della fisica e studiosi intervistati reiteratamente oltreché su una serie di documenti rinvenuti negli archivi dipartimentali, i quali testimoniano una precoce e distintamente avvertita alterità di Majorana rispetto a determinate dinamiche di gruppo e, segnatamente, rispetto alla figura carismatica di Fermi. L’esempio più vistoso al riguardo è una lettera di Fermi che vorrebbe essere di raccomandazione in vista di un concorso universitario nella quale – di proposito? atto mancato? – il Premio Nobel “sbaglia” completamente ad indicare le pubblicazioni in base a cui il suo più giovane collega meriterebbe il riconoscimento.

A questa modalità, tutto sommato tradizionale e qua e là forse un po’ ripetitiva, il regista affianca una modalità che si potrebbe definire congetturale che è forse la parte più originale del suo lavoro, perché tutta affidata all’animazione, in collaborazione col Dipartimento di Animazione di Torino, nella quale il regista, in un fumettistico bianco e nero, o bianco e noir, un po’ stile Corto Maltese, prova ad immaginare che cosa possa essere accaduto al fisico siciliano negli ultimi giorni, nelle ultime ore, a partire dalla sera del 25 marzo del 1938, quella in cui, ritirati tutti i soldi dalla banca, si imbarcò sul piroscafo Napoli-Palermo, per poi fare ritorno a Napoli qualche giorno dopo e far perdere le tracce di sé.
Che la vicenda di Majorana, vista l’ormai conclamata e definitiva impossibilità di pervenire ad una verità certa, non possa che virare verso la fiction, è un dato assodato, confermato dal fatto che fra i molti testi passati in rassegna da Eronico nella panoramica di cui sopra, sono, appunto, testi di fiction. La modalità scelta dal regista è, fra le tante viste fin qui, certamente la più originale.

Nel tour che il regista del lungometraggio porta avanti in giro per l’Italia si trova spesso, in margine alla presentazione del film, a interagire con scienziati locali; a Ferrara, dove chi scrive ha visto Nessuno mi troverà, la pellicola ho prodotto un effetto alquanto controverso, soprattutto la più o meno malcelata rivalità fra i due big della fisica italiana non ha convinto per niente. Gli eredi degli eredi, gli allievi degli allievi di Enrico Fermi s’indignano; sorprende che a distanza di quasi ottant’anni dalla scomparsa di Majorana, la sua vicenda continui a risultare scabrosa e a polarizzare così.
Ma forse Eronico aveva ragione: si parla di Majorana, ma in realtà si parla dell’Italia.


Cast and credits: (Nessuno mi troverà). Regia: Egidio Eronico; sceneggiatura:Egidio Eronico; fotografia: Carlo Rinaldi; montaggio: Antonio Canestri; interpreti: Francesco Guerra, Nadia Robotti, Ettore Majorana jr; produzione:Partner Media Investment, Istituto Luce; origine: Italia 2015; durata: 75’


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