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Ombre dal passato

Pubblicato il 14 agosto 2008 da Luca Lardieri


Ombre dal passato

Masayuki Ochiai, il talentuoso regista giapponese che tanto aveva affascinato pubblico e giovane critica nel 2004 con il suo Infection, porta sul grande schermo una personalissima e sciagurata rivisitazione dell’horror thailandese Shutter che vide la luce proprio nel 2004 e che aveva terrorizzato e divertito il pubblico di mezzo mondo.
I neo-sposi, il fotografo Ben e la bellissima Jane, si recano a Tokyo per realizzare un servizio di moda. Un giorno i due si ritrovano coinvolti in un incidente stradale, dal quale escono incolumi, ma dove credono di aver investito una donna materializzatasi in mezzo alla strada dal nulla. Scossi i due cominciano a cercare il corpo di quella ragazza che però sembra essere sparito. In evidente stato confusionale e turbati dall’episodio, Ben e Jane si recano a lavoro e cominciano a notare strani aloni bianchi, del tutto simili ad una figura umana, materializzarsi all’interno delle loro fotografie. Cosa celano quelle inquietanti figure?
Ochiai fa il proprio esordio alla direzione di una pellicola americana, martoriando l’originale di Banjong Pisanthanakun e Parkpoom Wongpoom, togliendo tutti i momenti carichi di tensione, sfocando le ambientazioni cupe e soprattutto togliendo quasi completamente ritmo a tutta la storia che comunque a sprazzi riesce a rimanere fascinosa e avvincente nonostante l’insipidezza e la noiosità del suo svolgimento. C’è da dire che molte delle pecche riscontrate all’interno del film dipendono soprattutto da immense lacune di sceneggiatura e che quindi il principale colpevole della non riuscita della pellicola è lo sceneggiatore Luke Dawson. Le meravigliose ambientazioni giapponesi, che ben si prestano a mistiche e sinistre apparizioni di “spettri” meritavano più ritmo, meno tempi morti e soprattutto un qualcosa di più originale rispetto ai banali picchi sonori utilizzati per far sobbalzare lo spettatore sulla sedia. Inoltre la faccia monoespressiva dei due attori, la barbie Rachael Taylor e l’ex Pacey di Dawson’s Creek Joshua Jackson, non aiuta sicuramente il povero regista che si ritrova a dover muovere più del dovuto la macchina da presa per sopperire agli sguardi assonnati dei suoi interpreti (e per traslazione dei suoi spettatori). Il finale del film poi rovina l’ottimo ricordo della versione originale, risultando eccessivamente telefonato e poco ispirato visivamente.
Un remake di cui si poteva ampiamente fare a meno.


CAST & CREDITS

(Shutter) Regia: Masayuki Ochiai; sceneggiatura: Luke Dawson; fotografia: Katsumi Yanagishima; musica: Nathan Barr; interpreti: Joshua Jackson (Benjamin Shaw), Rachael Taylor (Jane Shaw), Megumi Okina (Megumi Tanaka), David Denman (Bruno); produzione: Ozla Pictures, Regency Enterprises, Vertigo Entertainment; distribuzione: 20th Century Fox; origine: USA, 2008; durata: 85’


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