Parnassus - L’uomo che voleva ingannare il diavolo

The Imaginarium of Doctor Parnassus segna sì il ritorno al cinema di Terry Gilliam, dopo le prove non proprio brillanti di I fratelli Grimm e l’incantevole strega e Tideland – il mondo capovolto (entrambe le pellicole datate 2005), ma, ancora di più, rappresenta l’addio finale di Heath Ledger, scomparso durante le riprese.
Fa un certo effetto trovarlo ancora una volta sul grande schermo, in una prima sequenza che non può che riservare un sorriso beffardo ed amaro agli spettatori, ma, superato l’iniziale disagio, non resta che apprezzarne nuovamente bravura ed estro. Il film possiede pregi e difetti di tutta la produzione di Gilliam. Starordinario l’impianto visivo, le tinte cromatiche che sconvolgono la narrazione e che certo hanno rappresentato una sfida ulteriore per il bravo Nicola Pecorini, direttore della fotografia ed ormai collaboratore storico del regista americano. Nulla sveliamo della storia, intricata e complessa, che mette in gioco il diavolo e le anime vendute e da riconquistare. Ci limitiamo a dire che Gilliam richiede agli spettatori un notevole sforzo, una attenzione costante per evitare di bearsi solo dell’immaginifico universo (e delle sue numerose e mutevoli dimensioni) catturato dalla sua mdp e cercare di entrare all’interno della materia narrata, di una storia che, se affrontata con mente libera ed occhi sognanti, non fatica a coinvolgere.
Il cast è straordinario. Se di Ledger abbiamo già detto, impossibile non citare i tre attori che si sono offerti di rimpiazzarlo alla sua morte (sconvolgendo così la prima versione della sceneggiatura ma, involontariamente, arrichendo e migliorando il film). Johnny Depp, Colin Farrel e Jude Law, tre volti per un unico personaggio, offrono una splendida prova. Ognuno di loro caratterizza il medesimo personaggio, che cambia sembianze in base alla dimensione in cui si trova, aggiungendo tanto di personale. Poi, da innamorati della sua inconfondibile arte musicale, ci si permetta di sottolineare un Tom Waits in versione demoniaca da non perdere.
Chiudendo la parentesi attoriale, The Imaginarium of Doctor Parnassusvive dell’estro del suo autore. Tanto le trovate visive quanto la corstruzione narrativa sono figlie della stroia di Gilliam, del suo modo unico di accostarsi al mezzo cinematografico cercando di allargarne i confini in un ostinato tentativo di invadere gli occhi di chi osserva di un flusso impetuoso e inarrestabile di immagini e sonoro. Come alcune delle sue pellicole insegnano, questa volontà di far vedere e mostrare a volte finisce per inficiare il tessuto narrativo, relegandolo in secondo piano. Anche in questa sua ultima fatica, alcuni passaggi stentano a trovare la giusta chiusura, affascinanti visivamente ma poveri di tensione, costretti a trascinarsi più del dovuto.
E allora forse non basta solo la magnifica prova del cast, o l’affascinante modo creato da Gilliam (lui stesso autore dei modellini serviti poi per la costruzione dell’impianto scenografico) per uscire dalla proiezione del tutto soddisfatti. Di certo, gli irriducibili estimatori di questo comunque straordinario, ed anche un po’ sfortunato, autore, che in passato ci ha saputo dare pellicole indimenticabili (su tutte Brazil), unico membro americano dei Monty Python, troveranno, in The Imaginarium of Doctor Parnassus, quei tratti distintivi che ne hanno da tempo decretato la fortuna e sancito la bravura.
(The Imaginarium of Doctor Parnassus) Regia: Terry Gilliam; soggetto e sceneggiatura: Terry Gilliam, Charles McKeown; fotografia: Nicola Pecorini; montaggio: Mick Audsley; musica: Jeff Danna, Mychael Danna; scenografia: Anastasia Masaro; costumi: Monique Prudhomme; interpreti: Heath Ledger, Johnny Depp, Colin Farrel, Jude Law (Tony e le sue trasformazioni), Christopher Plummer (Dr. Parnassus), Tom Waits (Mr. Nick), Lily Cole (Valentina); produzione: Infinity Features Entertainment, Poo Poo Pictures ; distribuzione: Moviemax; origine: Francia, Canada, Uk ; durata: ‘122;
