Pesaro 43 - Sos Europa Doc - Can Tunis

Una macchina percorre le strade desolanti di una periferia urbana. Cumuli di immondizia, case diroccate, resti di macchine date alle fiamme compongono il triste paesaggio. Un territorio popolato da zombie in cerca di droga, accasciati dopo una dose, ciondolanti lungo i marciapiede. La periferia è Can Tunis, un barrio gitano di Barcellona, al volante dell’auto un bambino di undici anni.
Potrà apparire banale e anche un po’ retorica la scelta di raccontare il degrado delle periferie della civilissima Europa attraverso gl’occhi di ragazzini. Potrà apparire fin troppo semplice mostrare la metamorfosi dei giochi infantili in rapine, furti, droga, violenza. Eppure la forza delle immagini è prorompente, senza scampo. L’immagine di un nascondino che diviene fuga dalle autorità, delle spade di legno che si tramutano in bastoni branditi contro le bande rivali, di assalti alle diligenze trasformate in rapine. Figure quasi inaccettabili al pensiero che l’orizzonte degl’eventi, limite oltre il quale nulla esiste, nulla è percepibile, è la bella e moderna Barcellona
José González Morandi scende nelle strade insieme ai sui piccoli protagonisti, li accompagna nelle ronde, nei folli giri in auto, nelle scorribande e nelle razzie. Filma con lucida fermezza ogni azione compiuta dalle bande, mostra la realtà, colpevolmente celata a noi stessi, delle periferie delle nostre città. Siamo così di colpo bloccati davanti allo schermo, costretti, senza possibili vie di fuga, alla visone di ciò che con forza rifiutiamo. Una realtà che non vogliamo, forse non possiamo, accettare. Così come fecero Claudio Canepari e Maurizio Iannelli con il progetto “Residence Bastogi”, mostrando la faccia peggiore di Roma, o come esibirono gli scontri nelle banlieux parigine. Improvvisamente le immagini, che con gli occhi superiore del ricco occidente abbinavamo al terzo o quarto mondo, ci sbattono in faccia realtà di Roma, Parigi, Barcellona. Le stesse immagini, la stessa forza. Fuoco e fiamme, calcinacci e immondizia, proteste, scontri, rivendicazioni. Bastogi come Can Tunis si rivelano per ciò che sono: ghetti al di fuori di ogni controllo o legge. Recinti entro i quali confinare gli stati più bui della società, protetti da ranger di frontiera. Piccole cellule tumorali all’interno del tessuto urbano per cui l’imperativo è evitare che la malattia si propaghi. Senza contatto con l’esterno, senza osmosi con il resto della città. Sotto gli occhi spalancatamene chiusi della società questi quartieri sprofondano in loro stessi. Chiudono i negozi, si occupano le case, si svuotano le strade. Il triste deserto urbano si popola di zombie e piccoli banditi.
Giampiero Francesca
(Can Tunis); Regia e sceneggiatura: José González Morandi & Paco Toledo; fotografia: Paco Toledo; montaggio: F. Pardo, B. Franco, A. Pontous; musica: Mártires del Compás; produzione: Didac Films; origine: Spagna, 2006; durata: 84’; webinfo: Sito ufficiale
