Pesaro 48 - La Jubilada - Concorso

Opera prima del cileno Jairo Boisier Olave La Jubilada è la storia di Fabiola, trentenne che torna al suo paese al confine con l’Argentina, nella cordigliera delle Ande, dopo un’esperienza di qualche anno a Santiago.
Come spesso accade a chi si allontana dal suo luogo di origine, specie quando si tratta di un paesino di provincia, Fabiola ha difficoltà a riimmergersi nella propria comunità. In particolare, ci viene lentamente svelato il particolare “oscuro” del suo passato nella capitale, il motivo per cui tutti la trattano con un misto di curiosità, come nei confronti di un animale da zoo, e velato disprezzo: col nome “d’arte” di Celeste ha recitato in dei film porno.
La Jubilada è la storia del suo tentativo di lasciarsi alle spalle quella parentesi, e l’impossibilità di farlo in un ambiente circostante incapace di comprendere e di separare la persona di Fabiola da quell’esperienza. Soprattutto la protagonista cerca di riallacciare i rapporti con la famiglia: la burbera sorella e il padre che non ha mai superato la morte della madre né sembra riuscire a perdonare la figlia per essersi allontanata da casa.
Fatto di lunghe sequenze auto-concluse, quasi tutte statici piani sequenza, il film rifugge completamente dai primi piani, mantenendo una distanza costante dai suoi personaggi, quasi a dichiarare l’impossibilità di addentrarsi troppo nelle loro psicologie, e soprattutto quella di Fabiola, la cui storia è testimoniata con partecipazione ma nessuno slancio patetico.
Il Cile che incornicia il racconto è un luogo “fuori dal mondo”, un paesaggio vuoto lontano dall’immaginario sul sovraffollato Sud America, arido e parco di presenze umane.
Graziato dalla recitazione della bravissima Paola Lattus (già in Tony Manero di Pablo Larraìn) La Jubilada accumula quindi lievi indizi sull’impossibilità di Fabiola di ricostruirsi una vita nel luogo in cui è nata, dove il suo passato è destinato a ritornare incessantemente. Nonostante l’assenza di ritmo e la presenza di qualche scena e dialogo fuori luogo – personaggi che compaiono dal nulla e riferimenti ad eventi mai spiegati – questo intento è perseguito con eleganza ed empatia.
(La Jubilada) Regia e sceneggiatura: Jairo Boisier Olave; fotografia: Raul Heuty; montaggio: Luis Horta, Jairo Boisier Olave; interpreti: Paola Lattus (Fabiola), Georgina Catarina Saalevra (Gina), Rogelio Josè Soza, Daniel Antivilo; produzione: Zapik Films; origine: Cile; durata: 83’.
