Pesaro 48 - Noi dobbiamo deciderci/In attesa dell’avvento - L’italia allo specchio

Felice D’Agostino e Arturo Lavorato realizzano i loro documentari in Calabria, seguendo le vicende della loro terra: Noi dobbiamo deciderci è il “resoconto” del mese che ha seguito l’alluvione del luglio 2006 a Vibo Valentia; In attesa dell’avvento crea una relazione tra l’anno dell’Unità d’Italia, il 1971 della rivolta a Reggio Calabria ed il 2011 appena trascorso, mettendo in luce quella che è la mancata integrazione della Calabria nel fantomatico tessuto nazionale. Lo stile dei due lavori è però radicalmente diverso: se il primo nasce infatti da un’urgenza – quella di documentare la catastrofe, le sue conseguenze e l’oblio in cui le istituzioni hanno lasciato le zone colpite – il secondo è frutto di una riflessione più articolata e sarebbe forse anche sbagliato definirlo un documentario nel senso tradizionale del termine. La “deformazione” artistica imposta alla realtà è infatti notevole, arrivando ad includere anche delle scene di finzione ma soprattutto una serie di associazioni libere e poetiche delle immagini, che evocano un’idea più che dichiararla.
Ma anche Noi dobbiamo deciderci ha il coraggio di non seguire gli eventi in maniera neutrale, di lavorare sul linguaggio del documentario. Gli “alluvionati” sono seguiti da vicino, senza commento, fin dentro le loro case distrutte e nelle assemblee in cui si discute sul da farsi. Sullo sfondo gli echi della vittoria dell’Italia ai mondiali, che assorbe l’attenzione di tutto il paese e a cui fa eco il silenzio delle istituzioni. La politica, come di consueto, è distante; il governo Prodi compare come un fantasma: la conferenza stampa trasmessa in tv dopo il terremoto è un’immagine sgranata di cui è obliterato alternativamente l’audio o il video, a rimarcare il suo nesso mancato con il reale. Similmente, In attesa dell’avvento ci mostra il discorso di Napolitano per il centocinquantennale dell’Unità d’Italia attraverso le reazioni di un uomo “qualunque” calabrese che lo guarda in tv, per poi rivolgere un sarcastico sguardo in macchina. Questo breve lavoro è il più riuscito dei due: con uno stile onirico che di quando in quando ricorda i personaggi ed il mondo post-apocalittico di Ciprì e Maresco, ma con una forte dose di grottesco in meno, è un sincero gesto di amore e rabbia nei confronti della propria regione e del (molto meno) proprio paese. In Noi dobbiamo deciderci l’urgenza di testimoniare rende invece il film un po’ troppo lungo: con dei tagli in più sarebbe stato ancora più incisivo. Ciononostante il cinema documentario a costo zero di D’Agostino e Lavorato riesce veramente a distinguersi nel panorama italiano, emergendo come originale, incisivo e veramente comunicativo.
(Noi dobbiamo deciderci, In attesa dell’avvento) Regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio: Felice D’Agostino e Arturo Lavorato; musica: Noi dobbiamo deciderci: Giovanni De Sossi, Vittorino Naso, Giovanna Marini; In attesa dell’avvento: Murder; produzione: Noi dobbiamo deciderci: Etnovisioni e Suttvuess Soc. Cop.; In attesa dell’avvento: Etnovisioni, Psicofilms, Dugong ; origine: Italia; durata: Noi dobbiamo deciderci 60’;In attesa dell’avvento 20’ .
