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Pesaro 48 - Un consiglio a Dio - Concorso

Pubblicato il 1 luglio 2012 da Giovanna Branca


Pesaro 48 - Un consiglio a Dio - Concorso

Fedelmente tratto da un’opera teatrale di Davide Morganti Un consiglio a Dio è il secondo lungometraggio di Sandro Dionisio, che si pone al crocevia tra (finto) documentario, cinema ed adattamento del teatro per il grande schermo. Si assemblano le storie di diversi migranti - che raccontano del loro arrivo in Italia, dei motivi che li hanno spinti a lasciare la loro terra, delle violenze subite - ripresi come in un’intervista documentaristica, a formare i tasselli di un puzzle potenzialmente molto più grande che vada a ricomporre le identità di tutte quelle persone che arrivano nel nostro paese prevalentemente dall’Africa e dall’Europa dell’Est. I personaggi del film illuminano infatti piccole storie personali, che contengono però in se stesse i riferimenti ad una storia molto più grande e collettiva, i cui protagonisti sono il più delle volte condannati all’anonimato, se non all’oblio totale quelle non poche volte in cui i loro viaggi finiscono nel mare, riportando sulle coste italiane solo i cadaveri di chi andava in cerca di un futuro migliore. E tutte queste storie sono tenute assieme proprio dal personaggio che dà il nome al testo da cui il film è tratto: il trovacadaveri, un uomo che raccoglie i corpi di queste persone quando vengono portati a riva dal mare, in modo che nessuno debba vederli sulla spiaggia il giorno dopo. Pagato 15 euro a cadavere, il "protagonista" del film è l’incarnazione perfetta dell’antieroe, della condizione di reietti che porta talvolta a perdere ogni traccia di empatia con il prossimo. Il suo monologo - che offre l’occasione a Vinicio Marchioni per una splendida prova attoriale - contiene tutte le aberrazioni del senso comune nei confronti dei migranti, in una condensazione tanto intensa da divenire astratta, ma senza per questo perdere di efficacia.
Parlando con il cadavere di un uomo che ha ripescato dal mare, soprannominato Napoleone, il trovacadaveri si fa voce di un’umanità incapace anche solo di riconoscere l’altro come proprio simile. La sua parte, vero fulcro di interesse del film – altrimenti collage di storie fortemente patetiche ma senza una vera anima, ad eccezione di quella molto bella del becchino chiamato a interrare e riesumare cadaveri giunti sulla costa - ha il pregio di costruire un personaggio grottesco, perfino comico, restituendone però l’intera drammaticità, e riuscendo comunque a dotarlo di quell’infinitesimale dose di umanità che consente allo spettatore di condividerne in un certo senso la tragedia. Nel corso della notte, infatti, è consumato lui stesso da una febbre che lo porterà a breve a diventare letteralmente come quelle persone fino a poco prima solo “merci” del suo traffico.


CAST & CREDITS

(Un consiglio a Dio) Regia: Sandro Dionisio; sceneggiatura: Sandro Dionisio, Flavio Alaia; fotografia: Alessandro Abate; montaggio: Giacomo Fabbrocino; musica: Vincenzo Danise; interpreti: Vinicio Marchioni, Granit Dervshllari, Kiswendsida Judicael Quango, Ogundian Oyetunde Goudedji; produzione: C.E.T.R.A. Produzioni, Axelotil Film; origine: Italia; durata: 72’.


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