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Piazza Garibaldi

Pubblicato il 14 dicembre 2011 da Edoardo Zaccagnini


Piazza Garibaldi

Si inizia con un 1961 di Technicolor luminoso e gonfio di speranza, perchè il futuro, in anni di boom, era più bello di come è oggi. Davide Ferrario, che di Piazza Garibaldi è regista, e che di documentari ne ha diretti già altri, e pure molto interessanti, di viaggio anche quelli, aveva cinque anni allora, in quel centenario nel quale Rossellini pure girava il suo film sul Risorgimento: W l’Italia, anche quello luminoso ed ottimista, divulgativo e testimone di una fiducia nel futuro superiore a quella attuale. E da lì parte, il regista bergamasco, per questo bellissimo e contrastato viaggio avanti e indietro nel tempo e nello spazio italico. Una camminata calma e decisa che va da Garibaldi a oggi, da Nord a Sud, per un bilancio di questi nostri primi centocinquant’anni di vita, parecchio difficile. L’autore salpa da un repertorio di metà strada che lancia la domanda di fondo del film: come se lo erano immaginato, il futuro, Garibaldi e i suoi? Diverso da come è stato, ovviamente, da quel presente che conosciamo, di divisioni e irrisolti, di memoria che infastidisce chi non ce l’ha, e chi non la vuole. Ferrario racconta lo spazio e gli uomini che lo abitano, fratricidi per devozione al padre, invece che parricidi, secondo una bellissima citazione di Umberto Saba presente nel film. E le rivoluzioni, ci viene ricordato, iniziano proprio dall’uccisione di un padre. E’ pessimista, l’autore? Attento ai problemi, piuttosto, a rilevare l’ingiusto, preciso nel raccontarlo, amaro, spesso, intristito dai fatti ma anche carico di un amore per la sua terra che certe immagini del film testimoniano chiaramente, le piccole liriche sui panorami nonostante tutto belli di un quotidiano complesso. E c’è la passione per gli incontri che fa, la bellezza intrinseca di un’Italia fotografata sopra le sublimi note verdiane, dal basso, da dentro, senza mai l’odore della verità pre-confezionata. Con leggerezza problematica Ferrario racconta il nostro presente poggiandolo sopra le voci dei ventenni che in quel 1860 partirono col Generale da Quarto per la Sicilia, e ribadendo la distanza tra quella forte speranza e la paura che domina oggi le coscienze dei giovani. Loro credevano, parafrasando Martone, in una paese diverso da quello del malaffare e della criminalità ancora dominanti. Piazza Garibaldi è un Road Movie delicato di volti anonimi e citazioni alte, vedi Leopardi, Savinio, Saba, appunto, e Bianciardi. Un insieme di storie dai luoghi della nostra terra. Un viaggio che informa, conferma, deprime, invita alla riflessione e coinvolge, per fluidità, spirito, atteggiamento e stile.


CAST & CREDITS

Regia: Davide Ferrario; Sceneggiatura: Davide Ferrario Giorgio Mastrorocco; Montaggio: Claudio Cormio Fotografia: Ezio Gamba; Interpreti: Filippo Timi, Marco Paolini, Luciana Littizzetto, Salvatore Cantalupo; Produzione: Rossofuoco; in collaborazione con Rai Cinema; Distribuzione: Cinecittà Luce


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