Piazza grande - Ruby Sparks

Valerie Faris e Jonathan Dayton tornano a Locarno dopo aver presentato qui nel 2006 il loro fortunato esordio, Little Miss Sunshine. Ora quella stessa piazza ha ospitato la loro opera seconda, cui spetta l’arduo compito di bissare il successo della commedia finita inaspettatamente nella cinquina degli Oscar.
E Ruby Sparks sembra avere in effetti un sapore autobiografico nel raccontare "le conseguenze del successo", il blocco creativo dello scrittore alle prese con una pagina bianca che non vuol saperne di "colorarsi".
A soccorrere la coppia Faris-Dayton è una sorta di loro doppio giovanile e altrettanto indie: i protagonisti Paul Dano e Zoe Kazan, che su sceneggiatura della stessa Zoe - nipote d’arte di Elia ormai lanciatissima dopo una gavetta che vanta nomi come Sam Mendes, Richard Linklater e Paul Haggis... - si buttano anima e corpo in questa storia d’amore che vuole raccontare, in maniera analoga all’operazione di Bradley Rust Gray (per cui la Kazan aveva recitato in The Exploding Girl), la difficoltà delle relazioni sentimentali attraverso prospettive insolite.
E se in Jack and Diane Gray si affida alla commistione con l’horror per narrare lo smarrimento e il terrore di un mutamento anche fisico nelle sue giovani protagoniste, in Ruby Sparks si percorre invece la via kaufmaniana della metatestualità, con il giovane Calvin di Paul Dano, enfant prodige della letteratura bloccato creativamente ed emotivamente, che si ritrova a sognare quella che è insieme la ragazza dei suoi sogni e l’eroina del suo sofferto e sudato secondo romanzo, finché Ruby non si materializza nella sua casa e nella sua vita e Calvin si trova a dover decidere se essere autore della sua storia d’amore o un semplice attore.
Ricca di trovate brillanti e arricchita da un ottimo lavoro su tutti i personaggi di contorno - dal fratello di Calvin ai genitori e allo psicologo, che vantano tra l’altro i cammei di lusso di Annette Bening, Antonio Banderas e Elliot Gould - Ruby Sparks appare però fin troppo debitrice del cinema scritto da Charlie Kaufman, dei suoi intrecci che sovrappongono il piano della realtà a quello della creazione letteraria, come in Adaptation (Il ladro di orchidee), e soprattutto dal suo lavoro piu’ fortunato, affidato alla regia visionaria di Michel Gondry, quel The Eternal Sunshine of a Spotless Mind (Se mi lasci ti cancello) con cui Ruby Sparks condivide la medesima riflessione sull’impossibilità di una felice vita di coppia e, tuttavia, l’ineluttabilità del destino.
Questa mancanza di originalità è pero’ compensata dall’energia e dalla chimica liberata da Paul Dano e Zoe Kazan, insieme anche nella vita: soprattutto lei, corpo magro e nervoso, e occhi immensi, quasi cartooneschi, riesce a dar vita a un personaggio di incontenibile energia che trascende l’eccessiva pulizia della struttura narrativa, con i suoi tempi e i suoi rivolgimenti studiati nel dettaglio, lasciando trapelare un’emozione reale.
Regia: Valerie Faris, Jonathan Dayton ; sceneggiatura: Zoe Kazan ; fotografia: Matthew Libatique; montaggio: Pamela Martin; musica: Nick Urata; interpreti: Paul Dano, Zoe Kazan, Chris Messina, Annette Bening, Elliot Gould; produzione: Bona Fide Productions; distribuzione: 20 Century Fox; origine: Usa 2012; durata: 104’; webinfo: Sito Ufficiale
