Pinuccio Lovero. Yes I Can (Conferenza Stampa)

Roma, 9 Maggio 2014, Cinema Barberini. Dopo la proiezione di “Pinuccio Lovero. Yes I Can”, incontriamo il regista Pippo Mezzapesa e il protagonista del film, Pinuccio Lovero, raggiante come sempre. Vengono mostrati i brevi sketch che compongono, in parte, la web serie Casa Lovero, in cui la campagna elettorale di Pinuccio coinvolge personaggi del cinema, come Luca Argentero, Checco Zalone, Paolo Sorrentino, e altri.
Come si sono conosciuti Pippo Mezzapesa e Pinuccio Lovero?
Pinuccio: Siamo nati tutti e due a Bitonto, tutti e due il 28 Settembre, tutti e due Pippo, solo qualche anno di differenza, per il resto, lo stesso cervello. Mezzapesa: sono entrato in contatto con Pinuccio a Bitonto, durante le riprese di Zinanà, un corto tutto ambientato nel mondo delle bande musicali di paese, e nella banda che ho utilizzato suonava Pinuccio. Lui era il vero suonatore di piatti e io lo sostituii con un attore e lui se la prese. E da quel momento ha iniziato a chiedermi “facciamo un film insieme”, in maniera molto insistente. Mi ha sempre affascinato il suo sogno di diventare custode del cimitero, e quando il maestro della sua banda mi ha detto “guarda pinuccio è diventato custode ma da un po’ di tempo non muore più nessuno e lui è frustrato” ecco, quella mi sembrava una storia da raccontare, e per un momento ho pensato di farci un film di finzione ma poi ho pensato che un personaggio bellissimo, reale, in un contesto reale, dovesse essere raccontato dal vero.
Dopo il primo Pinuccio, e dopo il lungometraggio di Mezzapesa Il paese delle spose infelici, perché ora si è recuperato il progetto Pinuccio?
Mezzapesa: Si è fatto recuperare da solo. Ho incrociato la banda per strada durante il periodo pasquale e lui è corso verso di me e mi ha detto “Pippo, mi sono candidato in politica, aiutami a prendere voti”. Ma perché Pinuccio ha deciso di entrare in politica? Pinuccio: Era per un cambiamento nel mio lavoro quotidiano perché tutt’ora ci sono gli stessi problemi. Io proverò a scendere di nuovo in campo, ma sempre con questo programma. A me della città, dei problemi del paese non mi interessa niente, è per il lavoro che faccio io, voglio risolvere i problemi del mio lavoro.
E Pinuccio? Ora è diventato una star?
Pinuccio: No. Pinuccio è sempre lo stesso. Sono una celebrità ma domani alle 5 mi alzo e c’è da fare il mio lavoro. Il successo non mi ha dato alla testa.
Sei stato chiamato a fare altri film?
Pinuccio: Qualcuno a livello locale mi ha offerto dei ruoli, ma io non ho accettato, per Pippo, lavoro solo con Pippo. Alla fine a me non interessa, a me interessa solo il mio lavoro. C’è da considerare che da che mondo è mondo si dice che “il morto ha fatto campare il vivo”, perché il mio è un lavoro che non mancherà mai.
Se Sorrentino lo chiama?
Mezzapesa: Se sorrentino lo chiama, gli do il permesso.
Rispetto a Il paese delle spose infelici come mai hai cambiato completamente stile?
Mezzapesa: Ogni storia ha il suo linguaggio. Quella era una storia che ho cercato di raccontare attraverso la finzione, c’erano dei personaggi che interpretavano dei ruoli, c’era una cura dell’immagine diversa. Questo invece è un tipo di linguaggio che io prediligo, che mi diverte di più, un linguaggio ibrido, un film che ha degli elementi presi dalla cruda realtà che vengono amalgamati e fusi in modo da esaltare la realtà. È difficile, e non corretto, utilizzare un linguaggio come quello de Il paese delle spose infelici per una storia in cui ci si lascia condurre dal personaggio e dagli eventi.
Nel film compare anche Nichi Vendola, di cui Pippo Mezzapesa ha curato la campagna elettorale per le elezioni regionali nel 2010, ci sono delle somiglianze tra le due campagne elettorali?
Mezzapesa: c’è più o meno la stessa ironia, che serve a sdrammatizzare, poi raccontando Pinuccio, la sua campagna elettorale, e raccontando tutti i personaggi che gravitano intorno alla politica locale, ho pensato che fosse opportuno far incontrare Pinuccio e Nichi Vendola, e li ho fatti incontrare lì, li ho messi su quella scalinata, senza preparare niente, mi sono limitato a suggerire “prima di dire qualsiasi cosa aspettate un po’ di tempo e guardatevi”, così mi sembrava che potesse nascere un effetto comico.
Di effetti comici se ne intende Pinuccio, che chiude l’incontro raccontando la sua attuale situazione lavorativa:
Pinuccio: Ora sono custode al cimitero di Bitonto, il mio sogno, e lì si lavora parecchio. Purtroppo sono orgoglioso del lavoro che faccio e le persone quando arrivano, so come accoglierle. Spero un giorno di poter accogliere anche qualcuno di voi.
Tra gli applausi e gli scongiuri si chiude l’incontro, ora il film di Mezzapesa approda in sala ma, come ci ricorda Pinuccio: “Fra due anni ci sono le comunali”.
