Precious
Un pugno dritto nello stomaco. Questo è Precious di Lee Daniels. Senza mezzi termini e misure, con un linguaggio che non lascia scampo, il film costringe a confrontarsi, sequenza per sequenza, con la triste esistenza di Clareece Precious Jones. Una vita segnata dai drammi. Una realtà ai margini. Ai margini di una tipica città americana, di quelle in cui le periferie diventano ghetti per imprigionare, abbandonate alla loro povertà, le minoranze. Ai margini di una società che affossa chi non può permettersi i privilegi del lavoro, dell’istruzione, della salute. Ai margini di una famiglia che sfrutta, fino all’inverosimile, la povera Precius, in una tremenda spirale in cui ai drammi si aggiungono drammi. Sedici anni, analfabeta, sieropositiva, due figli sulle spalle frutto dell’incesto violento del patrigno, un passato e un presente di soprusi e ingiustizie e una solitudine senza fine. La scuola è un incubo, la famiglia anche peggio. Nessun amico, nessun conforto, nessuna pietà. Solo il sogno, impossibile illusione, a darle un piccolo, momentaneo sollievo. Preciuos diventa così ballerina, nonostante la madre le dica che nella realtà non lo farà mai. Precious incontra un ragazzo, anche se nella vita vera le è impossibile. Preciuos è felice, utopica illusione. Ma l’America, almeno quella che vorrebbe Obama, non è solo questo. Egoismo e arrivismo, cattiveria e soprafazione non sono le uniche boe per galleggiare al di sopra di una società matrigna. Ed ecco che Precious si trasforma nel simbolo della speranza. I servizi sociali, la scuola "differente", le amiche, provenienti da un triste passato comune, pronte a gettarsi tutto alle spalle. Non è certo una realtà idilliaca, quella che Preciuos deve affrontare ma la scintilla della speranza può vivere. Una speranza tutta democratica, di chi vorrebbe scuole e sanità pubbliche, di chi cancellerebbe ghetti e restrizioni. Una speranza resa ancora amara dalla realtà, che nel film come nella vita vera, torna incessantemente a bussare con il suo carico di delusioni, ingiustizie, sofferenze. Ma una speranza che nonostante tutto ha la forza di superare, come Preciuos, ciò che apparentemente sembra insormontabile.
Prodotto da Oprah Winfrey, già vincitore al Sundance, Precious è in sé manifesto d’accusa e gesto di speranza, dedicato, per stessa volontà del regista, a tutte le Precious del mondo. Un manifesto feroce, che colpisce senza scrupoli, che punta, con la sua schietta violenza, ad intaccare le nostre ipocrite coscienze. Nessuno di noi merita più delicatezza e rispetto. Ci vogliono colpi duri per scalfire il nostro cieco egoismo. E così anche i volti noti di Lenny Kravitz e Maria Carey si trasfigurano in maschere sofferte. Le maschere di chi, quotidianamente, lotta fianco a fianco a chi, da solo, non ha la forza di lottare. .
(Precious); Regia: Lee Daniels; sceneggiatura : Daniel Paul; fotografia: Andrew Dunn; montaggio: Joe Klotz; interpreti: Gabourey "Gabby" Sidibe (Clareece Precious Jones), Maria Carey (Mrs.Weiss), Lenny Kravitz (Nurse John), Susan L. Taylor (Fairy Godmother); produzione: Lee Daniels Entertainment; origine: USA; durata: 109’