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Premio Linea d’ombra 2008 a It’s Hard To Be Nice

Pubblicato il 21 aprile 2008 da Luca Lardieri


Premio Linea d'ombra 2008 a It's Hard To Be Nice

Sarajevo, oggi. Una città in tumulto, attraversata da una moltitudine di eventi che a poco a poco la stanno conducendo verso una nuova evoluzione. La superficie ed al contempo la profondità di un’identità trasmutata e stuprata. Il nuovo che avanza e che sommerge tutto. Tradizioni e semplicità quotidiane obbligate a modificarsi e a lasciar spazio ai tempi moderni. Ciò inevitabilmente comporta, nel bene e nel male, l’arrivo di novità che, se da un lato regalano redivive opportunità, dall’altra costringono chi non riesce ad abituarsi alla frenesia e alla competitività assoluta a forzare la propria indole e ad ingoiare l’amara sentenza della legge per la sopravvivenza; il bisogno di gettarsi in mezzo ad ansie e paure, create dalla golosa e chimerica prospettiva di "facili" ricchezze e dalla fiorente esplosione del mercato nero.
In questo contesto si stagliano, drammatiche le figure di Fudo, tassista alle prese con i conti da far quadrare a fine mese, della moglie e del loro piccolo figlio. Una famiglia dunque, un quadretto che dovrebbe rappresentare la gioia e la felicità di attimi indelebili da condividere. Le fondamenta sulle quali costruire la propria esistenza. Invece Fudo è costretto suo malgrado ad una situazione paradossale, in cui gli obblighi nei confronti del proprio nucleo familiare lo imbriglieranno e lo "costringeranno" ad imbarcarsi in situazioni poco lecite. L’acquisto di un nuovo taxi, infatti, lo porterà a doversi prestare in piccole azioni criminali per ripagare un oneroso debito.
Attraverso un’escalation di emozioni e la discesa all’interno di un inferno psicologico compiremo un viaggio senza ritorno in cui l’amore e la voglia di felicità si trasformeranno in dramma e orrore reale.
Srdan Vuletic ha il merito di tratteggiare con piglio sicuro l’immagine di un uomo dall’equilibrio precario che ben si inserisce in un contesto metropolitano quasi asfissiante. La città, che in realtà è la vera protagonista della pellicola, arriva ai nostri occhi crudele ed impassibile di fronte al mutare dei vari microcosmi al suo interno. Panoramiche, campi lunghi e lunghissimi incombono sul profilo di un uomo straziato dall’incertezza, donando al pubblico un continuo senso di disagio quasi agorafobico. Un film intenso e sorprendente.


CAST & CREDITS

(Tesko je biti fin) Regia e sceneggiatura: Srdan Vuletic; fotografia: Slobodan Trninic; montaggio: Andrija Zafranovic, Almir Kenovic; musica: Sasa Losic; interpreti: Sasa Petrovic, Daria Lorenci, Emir Hadzihafizbegovic, Senad Basic, Jasna Zalica, Aleksandar Seksan; produzione: Refresh Production; distribuzione: Fortissimo Film; origine: Germ/Slovenia/Bosnia e Herzegovina/GB/Serbia e Montenegro; durata: 102’.


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