Premio Rossellini 2008: uno sguardo sull’infanzia

Roberto Rossellini ambientò a Maiori, cittadina della Costiera amalfitana in provincia di Salerno, film celeberrimi come Viaggio in Italia o l’episodio dei monaci di Paisà. Il regista amava particolarmente quei costoni a picco sul mare, l’odore della salsedine che si mescolava a quello dei limoni e dei pini marittimi, considerava con particolare affetto i volti gentili degli abitanti della “Divina Costiera” dove periodicamente soggiornava. Per rinnovare questa memoria, l’associazione Maiori Film Festival di Luigi Ferrara, insieme ad un animatore d’eccezione come Renzo Rossellini, figlio dell’artista, portano avanti il Premio Rossellini – Maiori Film Festival, arrivato alla sua IX edizione. Anche quest’anno il premio ha animato il torpore autunnale del centro costiero dal 20 al 25 ottobre, concentrando le sue riflessioni attorno ad un argomento legato al pensiero del padre del Neorealismo italiano. Il tema scelto per il 2008 è stato l’infanzia negata, partendo dalla convenzione Onu sui minori che sancisce il diritto dei più piccoli ad avere un’istruzione, assistenza sanitaria e libertà d’espressione, principi che sempre più spesso guerra e povertà negano agli esseri umani fin dalla nascita.
Tre le pellicole premiate dalla giuria presieduta da Renzo Rossellini che proprio all’infanzia rivolgono lo sguardo problematico della loro narrazione: Domani torno a casa di Paolo Santolini e Fabrizio Lazzaretti, Hole In The Wall dello scomparso Gil Rossellini e Pa-Ra-Da di Marco Pontecorvo. Tre le giornate di proiezione ad essi dedicate in cui gli spettatori hanno potuto assistere rispettivamente ad una cruda testimonianza dell’attività di Emergency nei territori di guerra, ad un esperimento sociologico con i bambini delle bidonville indiane cui è stata data una postazione internet gratuita, alla vera storia del clown francese Miloud che, recatosi in Romania, ha salvato dalla strada centinaia di ragazzi allo sbando offrendo loro la possibilità di allestire uno spettacolo circense itinerante. In sala, gli autori hanno potuto parlare in maniera più approfondita dei loro lavori, in particolare delle difficoltà spesso incontrate nel filmare in contesti così estremi e precari.
Accanto alle pellicole, il Premio Rossellini ha voluto agire sull’approccio che hanno i più giovani nei confronti dei mezzi audiovisivi. Studenti delle medie di Maiori sono stati coinvolti in un laboratorio sotto la direzione di Renzo che li ha spinti verso un uso consapevole del video-telefonino, trasmettendo loro principio che “i nuovi media sono dei mezzi e bisogna imparare ad usarli nella maniera più giusta, non per filmare i soprusi nei confronti dei compagni più svantaggiati, ma per raccontare storie”. Il risultato sono stati due cortometraggi scritti, diretti ed interpretati dagli stessi scolari con il solo ausilio del cellulare. La giovane troupe verrà seguita anche nelle prossime edizioni del premio per osservarne l’evoluzione creativa. Parole importanti di sostegno ed incoraggiamento, Renzo ha volute idealmente rivolgerle agli studenti in lotta contro i decreti ministeriali, lodando il loro movimento e criticando fortemente le iniziative del governo in materia di istruzione e ricerca che pare “voglia tagliare i fondi per rendere la scuola meno utile”.
Oltre che ai registi incontrati nelle giornate precedenti, durante la serata finale sono stati consegnati i Premio Rossellini a Guido Araujo, direttore di Jornada Internacional de Cinema de Bahia, importante festival internazionale di cinema indipendente che si tiene da oltre trenta anni in Brasile, a Maria Nazionale come rappresentante del cast di Gomorra di Mattero Garrone, già destinatario di un riconoscimento nella passata edizione, all’associazione Pa-Ra-Da nata dall’attività dell’artista di strada Miloud Oukili, all’impegno senza frontiere di Emergency e Gino Strada, al corpo della Polizia Postale per la sua attività contro la pedofilia online. Renzo Rossellini ha ribadito più volte che “con questa manifestazione diciamo che non è giusto girarsi dall’altra parte ed offrire ai bambini l’indifferenza come risposta alle loro richieste. Noi non siamo indifferenti e non giriamo la testa”. Come anticipazione per l’anno prossimo, Renzo ha annunciato che il Premio Rossellini guarderà al cinema femminile, quello diretto da donne e che narrano storie di donne. A margine della settimana di cinema, c’è da registrare la sempre minore attenzione rivolta dalla politica a questo appuntamento, indice di una scarsa considerazione per la cultura, per la promozione di valori positivi e del territorio, che risalta ancora di più in un momento di agitazione sociale come questo.
