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Presentazione della sezione ’Extra’ della Festa del Cinema di Roma 2007 (Conferenza stampa)

Pubblicato il 19 settembre 2007 da Andrea Esposito


Presentazione della sezione 'Extra' della Festa del Cinema di Roma 2007 (Conferenza stampa)

Roma, Auditorium Parco della Musica. In un Teatro Studio gremito si è tenuta la conferenza di presentazione della sezione Extra della seconda edizione della Festa del Cinema di Roma.
Come accadeva già l’anno scorso, ad Extra saranno riservate le proposte più sperimentali e innovative del programma. Negli intenti si tratta di uno spazio di sperimentazione e ricerca, quasi una rassegna nella rassegna, caratterizzata prima di tutto da una logica ibrida, volutamente frammentaria nella scelta dei materiali e tesa a cogliere le multiformi proposte del cinema contemporaneo.
Di seguito riportiamo l’intervento di Mario Sesti, direttore della sezione:

‘Come molti di voi ricorderanno, Extra è la sezione che ha inaugurato già l’anno scorso un punto di vista dichiaratamente non convenzionale del cinema. Vorrebbe essere anche un luogo di sperimentazione dell’idea tradizionale della sezione di un festival. Nella nostra idea, dovrebbe essere la sezione in cui si passa dalla possibilità di incontrare Francis Coppola o Sophia Loren o Bernardo Bertolucci dal vivo a vedere film come Pop Skull, che avremo in anteprima mondiale, definito l’horror thriller a basso budget più bello degli ultimi tempi. E’ anche la sezione in cui è possibile parlare degli attori: non solo a proposito del loro stile ma anche della loro personalità creativa, e con la stessa molteplicità di prospettive che la cultura cinematografica ha spesso dedicato più che altro agli autori.
La sezione quest’anno è stata rassodata. Ci sono 29 film, mentre l’anno scorso ce ne erano più di 40. L’anno scorso abbiamo ecceduto nell’offerta, un errore nostro, perché non bisogna mai selezionare qualcosa cui poi non verrà data la giusta attenzione. In realtà questi programmi sono frutto di una selezione un po’ più aguzza del materiale. Io e i miei collaboratori abbiamo selezionato solo quelle proposte che giudicavamo veramente essenziali.
E’ una sezione che ha al suo centro una fortissima versatilità. Abbiamo l’idea che un festival debba dare anche la possibilità di creare degli incontri con grandi autori e di metterli a contatto diretto col pubblico. Qui abbiamo avuto David Lynch, Spike Lee, i fratelli Coen. Io credo che un festival debba essere anche questo, un luogo dove autori internazionalmente riconosciuti possano trovare lo spazio che normalmente non trovano nei mezzi di comunicazione tradizionali. E proprio il calore che si creava in occasione di questi incontri è stata una delle scintille che ci ha fatto immaginare questa festa. Pensate all’idea del valore culturale di una lezione di cinema che farà Bertolucci, domenica. Sarà, come è successo per Scorsese lo scorso anno, una specie di ‘Bertolucci Day’, nel senso che si tratterà di un omaggio che abbiamo cercato di rendere il più articolato possibile: ad esempio riproponendo Novecento, di cui abbiamo scovato del materiale inedito, e facendo precedere la proiezione da un incontro tra Depardieu e Bertolucci. Avremo la possibilità di ritornare su Novecento e sulle polemiche che lo accompagnarono all’uscita. Ecco, noi crediamo che questa sia una validissima operazione culturale.
Dentro Extra ci sono molte sottosezioni. Ad esempio ‘Altre Visioni’, una sezione in cui è possibile trovare i film del cosiddetto premio Cult, la televisione satellitare che premierà uno dei sedici documentari che abbiamo scelto e che sono tutti in anteprima europea, molti in anteprima internazionale. Ma si potrà vedere anche il film di Celestini, il documentario che lui ha girato sui call center, una storia che lui racconta con il suo stile, ma che potremo però finalmente vedere in forma di film.
Poi tutta una sezione che riguarda la linea della memoria, con omaggi a Totò, Ferreri, Kim Arcalli, Riccardo Freda, Sergio Leone, Alberto Grifi… Un lavoro importantissimo: sapete meglio di me come è facile perdere la memoria, non solo per il cinema italiano ma per il cinema in genere, soprattutto per la massa d’informazione da cui siamo seppelliti ogni giorno.

In Extra è possibile trovare sia il film indipendente, girato ai margini del mondo, e magari destinato solo alla distribuzione in dvd, sia un documentario totalmente innovativo su Keith Haring, con materiale inedito sulla sua vita. Ci sarà il documentario sui Sigur Ròs, una delle band più raffinate, più seguite, più amate dai giovani in questo periodo, ma ci sarà anche un film straordinario che si chiama Natural Born Star, in cui si racconta la storia incredibile del primo marito di Agostina Belli, che era un attore di spaghetti western che è venuto in Italia e ha avuto una storia incredibile, più che romanzesca.
Attraverso questo lavoro c’è anche la scoperta che il film di finzione subisce un’insidia molto forte da parte di un genere che oggi non si può chiamare più soltanto documentario, un genere che assiste in questo periodo ad uno straordinario rigoglio e che è diventato una parte molto viva del cinema contemporaneo.
E’ anche la sezione in cui si concentra di più l’approfondimento del lavoro dell’attore, una riflessione che avrà una prima linea molto diretta, il fronte della femminilità. Avremo le grandi ragazze degli anni ’70, tre grandi attrici come Jane Fonda, Shirley Knight, Cloris Leachman. Tre attrici che hanno interpretato la ridefinizione della femminilità che si è verificata in quel momento storico. Non solo hanno saputo interpretare la società di quel momento ma anche codificare, dare un volto e una lingua a quella soggettività femminile che in quel periodo diventava oggetto di un’attenzione del tutto particolare.

Segnalo infine che tra gli incontri ce ne sono alcuni davvero eccezionali. Dopo una trattativa che è durata più di un anno siamo riusciti a convincere a venire al festival uno dei registi più grandi e misteriosi: Terrence Malick.
Abbiamo dovuto accettare una serie di compromessi: non vuole fotografi, ha richiesto condizioni molto particolari di protezione… Attraverso una serie infinita di contrattazioni siamo arrivati ad una formula molto particolare d’incontro: Malick vuole parlare di cinema italiano. Sceglierà alcune sequenze di Sedotta e abbandonata, Lo sceicco bianco, dei film di Totò, Il posto di Olmi, che è un film che ama tantissimo. Noi gli abbiamo imposto di far vedere comunque anche spezzoni dei suoi film. Un incontro del genere non vale forse quanto un film nuovo?’


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